PD, Matteo Renzi: dichiarazioni shock su Costituzione e Sindacato

Redazione Nove da Firenze
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11 marzo 2009 00:34
PD, Matteo Renzi: dichiarazioni shock su Costituzione e Sindacato

In un passo dell'intervista al presidente della Provincia e candidato sindaco di Firenze Matteo Renzi, che sarà pubblicata sul Corriere della Sera Magazine in edicola giovedì, la dichiarazione che «la Costituzione va cambiata; andrebbe attualizzata sin dai principi fondamentali». Attraverso le parole di Matteo Renzi per la prima volta dallo schieramento di centro sinistra emerge la necessità di cambiare la Costituzione nei principi fondamentali.
Nella stessa intervista il candidato del PD per Palazzo Vecchio rileva anche la necessità di «riformare l'idea di sindacato e ribaltare il sistema del welfare».
«Nessuno, neanche Berlusconi, è mai arrivato a dire che devono essere cambiati i principi fondamentali della Costituzione».

Così commenta Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista. «Probabilmente Renzi, vista la sua giovane età, non ricorda che la Carta fondamentale della nostra Repubblica è nata dalla Resistenza antifascista e da un insieme di partiti e forze politiche che non avevano niente di buonismo e di trasversalismo ma che volevano costruire su valori fondamentali e condivisi, l'unità del Paese». «Renzi non fa parte della storia della sinistra italiana - ha concluso Anna Nocentini - anzi, con l'attacco alla Costituzione, dimostra la sua discontinuità da una tradizione che, pur nelle trasformazioni, manteneva un legame con le proprie radici».
«Dopo aver letto le anticipazioni di un'intervista di Matteo Renzi al magazine del Corriere della Sera, vorremmo ricordargli che le primarie lo hanno indicato candidato sindaco del centro-sinistra per Firenze, e non sindaco o leader nazionale di una corrente del PD.

Ora se si vogliono vincere le elezioni vere c'è da pensare a Firenze, a costruire la coalizione ed il suo programma, a prestare attenzione alla città ed ai suoi bisogni. Si dedichi meno alle interviste su magazine e testate nazionali, e più a questo, ricordandosi che in lui devono riconoscersi tutti i partiti della coalizione ma soprattutto i cittadini di Firenze, città di sinistra, laica, molto affezionata alla Costituzione Repubblicana - come dimostrato nel referendum costituzionale del 2006 - e dove il più grande sindacato italiano - la CGIL - ha un grande peso.

Renzi parla di "scuotere" gli elettori del PD e del centro-sinistra: non vorremmo che scuotendo troppo, il balocco - come si dice a Firenze - si rompesse». Questa una nota diffusa dall'esecutivo de La Sinistra di Firenze, che pure continua a sostenere la candidatura a sindaco di Renzi.
«Tutti i pretesti sono buoni per attaccare il candidato a sindaco del centrosinistra». Così Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo del Partito Democratico, replica «a chi accusa Matteo Renzi di aver attaccato la Costituzione nell'intervista al Corriere della Sera Magazine».

«Si usa la Costituzione - secondo l'esponente della maggioranza - per una guerra al massacro con attacchi dalla sinistra di opposizione e da quella di governo, finalizzati a delegittimare chi ha vinto, democraticamente, le primarie dello scorso febbraio». «Già prima di conoscere le dichiarazioni rese al settimanale - ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi - si preferisce, sulla base di sintesi non complete e decontestualizzate, accusare Renzi di scarsa sensibilità per la Carta Fondamentale della nostra Repubblica.

Questo accanimento non è certo casuale e se può apparire più comprensibile se utilizzato da chi non fa parte della coalizione di centrosinistra, deve essere ben giustificato quando proviene da un alleato». «Le continue illazioni e le pretestuose interpretazioni delle affermazioni di Renzi - ha concluso la capogruppo del PD - certamente possono dare soddisfazione ma denotano irresponsabilità e grande leggerezza nella gestione di una campagna elettorale che sarà complessa ma che dovrà essere condotta con lealtà da pare di tutti i soggetti in campo.

La coalizione che ancora governa Palazzo Vecchio ha degli appuntamenti importanti e un percorso consiliare da condurre in sintonia tra le forze che la compongono. Per questi motivi i continui attacchi a Matteo Renzi, il candidato scelto dalla città a rappresentare tutto il centrosinistra, rappresentano un grave errore politico e, comunque, una caduta di stile».
«Sarebbe utile che Renzi si concentrasse sul programma elettorale e sui problemi concreti della crisi economica, invece di attaccare il segretario del PD Dario Franceschini per il giuramento sulla Costituzione o di improvvisarsi sindacalista.

Troppi ruoli in commedia fanno girare la testa» ribadisce il Segretario Generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze, Mauro Fuso.
«Questa mi sembra veramente nuova. In molti hanno parlato della possibilità di modificare il titolo secondo della Costituzione, quello relativo al funzionamento degli organi dello Stato. Ma attaccare in questo momento i 'principi fondamentali' della Carta mi sembra davvero sorprendente per un esponente di primo piano del Partito democratico».

E' il commento di Valdo Spini, candidato a sindaco di Firenze, alle dichiarazioni rese da Matteo Renzi in una intervista al Magazine del Corriere della Sera. «Tra l'altro - aggiunge Spini - lo stesso presidente della Camera, Gianfranco Fini, non ha mai messo in questione la prima parte della Carta Costituzionale. Spero che Renzi vorrà chiarire il suo pensiero. Altrimenti - conclude Spini -, non chiederò di meglio che di rappresentare come sindaco di Firenze quelli che sono attaccati ai valori di fondo della nostra Costituzione e della nostra Repubblica».
«Le dichiarazioni dell'onorevole Valdo Spini su un mio presunto sorprendente attacco ai valori della carta Costituzionale - dice Matteo Renzi, candidato sindaco del centrosinistra - dimostrano che una campagna elettorale può far perdere lucidità e serenità anche a un autorevole pensionato parlamentare.

In un libro di tre anni fa Tra De Gasperi e gli U2 ho sottolineato l'esigenza di attualizzare i contenuti della Suprema Carta rispetto a un mondo in rapido cambiamento. Ho parlato della necessità di tutelare in modo più incisivo i nuovi lavori, l'eguaglianza sostanziale, il rapporto con l'Unione Europea, le nuove sfide dell'ambiente, il pluralismo religioso e via dicendo. Ne ero convinto allora, ne sono convinto oggi». «Non è obbligatorio per Spini leggere i miei libri. Penso sarebbe buon gusto commentarli solo quando si sa cosa c'è scritto.

Non ho mai attaccato i principi fondamentali della Costituzione, non intendo farlo e appartengo a una generazione che è grata ai padri fondatori della Repubblica e a chi ha combattuto per dare al Paese democrazia e libertà». «Rivendico per me e per la mia generazione il diritto al futuro - conclude Matteo Renzi -. Un futuro dove si possa riflettere con serenità del domani, rispettando il passato e costruendo il futuro. Un futuro dove la politica non sia così becera da strumentalizzare persino i valori della Costituzione per prendere un voto in più al Comune di Firenze».
«La Costituzione non va cambiata, va semplicemente attuata per garantire a tutti e a tutte i principi sanciti dall'assemblea costituente dopo la liberazione dal nazifascismo».

Risponde così Ornella de Zordo di Unaltracittà/Unaltromondo alla provocatoria intervista rilasciata da Matteo Renzi al magazine del Corriere della Sera. Rispetto all'«ambientalismo che dice solo no» De Zordo afferma: «quando ci sono le motivazioni è sacrosanto opporsi a progetti rovinosi per il territorio e l'ambiente», e ricorda che «è tipico della cultura berlusconiana - che però sembra sempre più contagiare gli esponenti del PD - definire l'opposizione come fastidiosa e contraria al progresso; progresso che starebbe solo nelle virtuose azioni della maggioranza.

Il problema vero - e Renzi è un maestro in questo - è che in questo modo sparisce il dibattito sulle idee, i contenuti vengono rimossi dal confronto e si evita così di parlare delle scelte concrete, delle loro conseguenze, dei pro e dei contro».
E domani sera Matteo Renzi sarà ospite di AnnoZero, la trasmissione di Rai Due condotta da Michele Santoro. Nella puntata di questa settimana si discuterà proprio dell'enfant prodige del PD.

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