Ogm: ancora un No europeo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2009 00:22
Ogm: ancora un No europeo

di Lorenza Pampaloni
Firenze- «Prendiamo atto con soddisfazione della decisione odierna del Consiglio dei ministri dell'ambiente della Ue e del no opposto a maggioranza qualificata alla proposta caldeggiata dalla Commissione europea di rimuovere le barriere contro la coltivazione di alcuni tipi di mais transgenico. Se pure sul voto di alcuni stati tra cui l'Italia possono avere pesato di più considerazioni sulle procedure di merito e sui rapporti di forza fra l'esecutivo Ue e gli Stati membri, è stato compiuto un importante passo avanti che consente ai paesi europei di fare le scelte che ritengono giuste per bandire gli Ogm.

Un orientamento che la Regione Toscana ha perseguito con costanza e determinazione in tutte le sedi di sua competenza». Questo il commento del presidente della Regione Toscana Claudio Martini, attualmente in viaggio ad Abu Dhabi, al risultato del voto del Consiglio dei ministri dell'ambiente che si è riunito ieri a Bruxellles. «La rete delle regioni d'Europa libere da Ogm - ha detto ancora Martini, che di questo network è vicepresidente - continuerà a darsi da fare per promuovere e spostare sempre di più in avanti le difese delle tipicità delle produzioni autoctone e la messa al bando delle coltivazioni transgeniche.

«Il voto di oggi – aggiunge il presidente – contribuisce ad aumentare la difesa delle politiche interne di sviluppo agroalimentare e di sostenibilità ambientale che appaiono appropriate in un ambito in cui non sono giunte chiare prove di assenze di rischi nel medio e lungo termine. E rispetta inoltre il principio di precauzione nei confronti dei consumatori che ritengono a larga maggioranza che i cibi con organismi geneticamente modificati siano meno salutari di quelli tradizionali». Nei giorni scorsi Martini aveva scritto una lettera al ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo.

La richiesta avanzata dalla regione Toscana, oltre a una presa di posizione contraria all'eliminazione delle moratorie nazionali austriaca e ungherese, era di impegnarsi anche in futuro a mantenere con fermezza l'orientamento anti Ogm.

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