Dove va la scuola italiana? Confronto venerdì 16 gennaio a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2009 22:55
Dove va la scuola italiana? Confronto venerdì 16 gennaio a Firenze

In questi giorni code di genitori affollano gli orari di ricevimento delle scuole, ma di informazioni precise neanche l’ombra. Le incertezze applicative, unite allo slittamento di un mese della definizione degli organici, fanno concretamente pensare che il prossimo anno scolastico si aprirà nel caos e che la situazione non potrà normalizzarsi prima di ottobre. Alle prese con i nuovi regolamenti, le scuole elementari e medie stanno studiando i possibili scenari applicativi e dichiarano di non essere in grado di spiegare ai genitori la nuova scuola come sarà.

Sabato aperto o settimana corta, orario antimeridiano o pomeriggi, per non parlare del numero di ore/insegnanti per classe: ecco alcuni dei quesiti più assillanti, per ora senza adeguata risposta. Subito a ruota la problematica di come organizzare mensa e trasporti, con le classi prime funzionanti con il nuovo ordinamento e le altre a vecchio regime.
"Il rischio concreto è che le nebbie inizino a diradarsi in marzo, a iscrizioni ormai chiuse, e che solo allora i genitori vengano a sapere quale tipo di scuola toccherà al proprio figlio -spiega Rita Manzani Di Goro, Presidente A.Ge.

Toscana- Quando il Ministero, immessi i dati delle iscrizioni e tirate le fila degli organici, spiegherà cosa intende esattamente in alcuni passaggi presenti nel regolamento. Allora le scuole sapranno con certezza il numero di insegnanti assegnati e faranno sapere cosa ritengono di poter offrire alle famiglie. Ma ormai per scegliere sarà troppo tardi. Da non sottovalutare neppure gli effetti dello slittamento di un mese delle iscrizioni. Non a caso alcuni anni fa è stato posto il 25 gennaio come data limite e da allora le lezioni iniziano regolarmente con tutti gli insegnanti in classe, salvo rare eccezioni.

Ritardare di un mese le iscrizioni significa condannare tantissimi alunni a cambiare gli insegnanti durante il primo mese di scuola e questo certo non è proficuo per nessuno. Appare necessario che il Ministero emani subito una circolare applicativa con direttive certe per le scuole, oppure che il Ministro compia l’atto coraggioso di rinviare di un anno anche la riforma del primo ciclo di istruzione, così come è stato per la scuola superiore, per dare il tempo di studiare nei dettagli la portata della riforma e applicarla senza ricadute negative per le famiglie e soprattutto per i bambini".
Gli scenari, le inquietudini e le prospettive della scuola italiana sono al centro di due sessioni di confronto, venerdì 16 gennaio, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18, di un confronto a Firenze, presso l’Istituto degli Innocenti (in Piazza Ss.

Annunziata 12), dal titolo ‘Dove va la scuola italiana?’, promosso dalla Provincia di Firenze, la Regione Toscana, il Cidi (Centro di iniziativa democratica degli insegnanti) e dall’Istituto degli Innocenti. Il convegno si configura come attività di formazione e aggiornamento. Dunque, esonero dal servizio. Gli insegnanti, infatti, hanno diritto alla fruizione di 5 giorni nel corso dell’anno scolastico per la partecipazione a iniziative di formazione riconosciute dall’Amministrazione, con l’esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi vigente nei diversi gradi scolastici”.

Presieduto da Sandra Maggi, presidente Istituto degli Innocenti, il convegno si aprirà la mattina con gli interventi di Elisa Simoni, assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Firenze, e Carlo Fiorentini, presidente del Cidi Firenze, a cui faranno seguito le relazioni ‘Che cosa serve alla scuola?’ di Sofia Toselli, presidente nazionale Cidi; ‘Si spende troppo per l’istruzione?’, di Emanuele Barbieri già Capo del Dipartimento della Programmazione del Ministero della Pubblica istruzione; ‘Il cammino della scuola italiana negli ultimi quaranta anni’, di Franco Cambi (Università di Firenze); ‘Che cosa (non) ci dicono i dati Ocse Pisa’, di Bruno Losito (Università Roma Tre); ‘Passato (e futuro?) della formazione iniziale degli insegnanti’ (Giunio Luzzatto, Università di Genova); ‘Il ruolo della Regione Toscana’, di Gianfranco Simoncini, assessore all’Istruzione alla Formazione ed al lavoro della Regione Toscana.
Nel pomeriggio, il convegno sarà presieduto da Carlo Fiorentino, sul tema ‘Un’altra scuola è possibile’.

Sono previsti gli interventi ‘Quale ruolo per le Indicazioni per il curricolo del primo ciclo?’, di Italo Fiorin (Università Lumsa); ‘La qualità nella scuola dell’infanzia’, di Paola Conti (insegnante scuola dell’infanzia); ‘La questione linguistica e la sfida interculturale’, di Maria Piscitelli, vicepresidente del Cidi Firenze; ‘La pluralità dei docenti nella scuola primaria: una necessità irrinunciabile’, di Rossana Nencini (insegnante scuola primaria); ‘I poli tecnologici come luogo della formazione tecnica e professionale’, di Giuseppe Bagni (insegnante scuola secondaria superiore).
La relazione conclusiva, ‘Una scuola di qualità per tutti è possibile’, è affidata a Giancarlo Cerini, ispettore tecnico dell’Emilia Romagna.

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