Palazzo Strozzi: lezioni di Gustavo Zagrebelsky l'1, 2, 3 dicembre (ore 17) all'Istituto Italiano di Scienze Umane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2008 14:22
Palazzo Strozzi: lezioni di Gustavo Zagrebelsky l'1, 2, 3 dicembre (ore 17) all'Istituto Italiano di Scienze Umane

Continuano le lezioni aperte al pubblico che il Sum – l’Istituto di Scienze Umane – nella sede fiorentina di Palazzo Strozzi, organizza con personalità di assoluto rilievo che, nei diversi ambiti delle scienze umane, hanno il massimo spicco nel panorama internazionale. Dopo le tre lezioni di Claudio Magris in giugno, e quelle di Francesco Orlando in novembre, la settimana prossima nell’Altana di Palazzo Strozzi – 1, 2, 3 dicembre, ore 17 – sarà ospite dell’Istituto Gustavo Zagrebelsky, che nel corso dei tre pomeriggi affronterà e illustrerà la storia e la situazione attuale della Costituzione italiana, attraverso la sua importante esperienza di giurista e di giudice della Corte Costituzionale.
Le lezioni di Palazzo Strozzi
Tre lezioni diverse - da lunedì a mercoledì della settimana prossima - che rappresentano tre periodi diversi della carriera di Gustavo Zagrebelsky, tre fasi della vita costituzionale e tre atteggiamenti dello studioso: la Costituzione attuata; la Costituzione modificata; la Costituzione contestata.

Nell’analisi di Zagrebelsky verranno approfonditi gli aspetti su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale, i principi che trovano una reale applicazione nell’attuale contesto socio-politico e le prospettive di cambiamento che sembrano minarne la struttura. “Ci troviamo di fronte a una Carta nata nel 1948, mai abolita, quindi accreditata di una certa continuità, ma sottoposta a erosioni e svuotamenti, di cui nessuno, per ora, può prevedere l’esito. Una Costituzione “in bilico”, quasi non caratterizzata da una condivisa legittimazione, ma da più interpretazioni che si confrontano, e che sfociano in conflitto.” Non mancheranno i riferimenti e l’omaggio ai maestri: Leopoldo Elia, Costantino Mortati e Ezio Crisafulli.

Di Gustavo Zagrebelsky è in uscita presso Il Mulino il volume La legge e la sua giustizia.
La biografia
Gustavo Zagrebelsky si è laureato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, discutendo una tesi di Diritto Costituzionale col prof. Leopoldo Elia, poi pubblicata col titolo Contributo allo studio della consuetudine costituzionale nella teoria delle fonti del diritto (Utet, 1970). Nel 1967 ha conseguito il diploma della Faculté Internationale de Droit Comparé di Strasburgo.

Il suo itinerario di docenza universitaria ha toccato la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino, e infine la Facoltà di Giurisprudenza della medesima università come titolare dell’insegnamento del Diritto Costituzionale. Dal 9 settembre 1995, per nomina del Presidente della Repubblica, è giudice della Corte Costituzionale. Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Roberto Ruffilli, del Group d’Études et des Recherches sur la Justice Constitutionnelle di Aix-en-Provence, ed è socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino.

Il 28 gennaio 2004 è stato eletto Presidente della Corte Costituzionale, carica che ha ricoperto fino allo scadere del suo mandato il 13 settembre 2004. Tra i numerosi scritti di diritto costituzionale Amnistia, indulto e grazia. Problemi costituzionali (1972), La giustizia costituzionale (1972), Manuale di diritto costituzionale (1974), Il diritto mite (1992), Il «crucifige» e la democrazia (1995). Va inoltre segnalata l’introduzione al classico Verfassung und Verfassungsrecht di Rudolf Smend (1979).

Collabora con i più importanti i quotidiani italiani («La Repubblica», «La Stampa»), ed è socio corrispondente dell’Accademia nazionale dei Lincei. Negli ultimi anni è ripetutamente intervenuto nel dibattito pubblico italiano avversando le posizioni politiche e culturali dei cosiddetti atei devoti, e in particolare sulla laicità dello Stato e lo spirito concordatario: molti di questi saggi sono raccolti nel volume Contro l’etica della verità.

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