65ª Settimana Senese: di Filemone e Bauci di Franz Joseph Haydn

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2008 14:29
65ª Settimana Senese: di Filemone e Bauci di Franz Joseph Haydn

Fra le novità della 65ª Settimana Musicale Senese, in programma al Teatro dei Rozzi di Siena giovedì 17 luglio alle ore 21.15 (con replica venerdì 18) la prima esecuzione italiana di Philemon und Baucis (Filemone e Bauci) azione teatrale con canto sul libretto di Gottlied Konrad Pfeffel e prima opera per marionette scritta da Haydn nel 1773 per il teatrino di Esterháza, la sontuosa residenza degli omonimi Principi presso i quali il musicista era maestro di cappella. Il nuovo allestimento, curato nella regia da Eugenio Monti Colla, metterà insieme la ricerca filologica di Fabio Biondi e di Europa Galante, fra i migliori ensemble specializzati nelle interpretazioni su strumenti d’epoca del grande repertorio barocco e classico, con una delle compagnie storiche più celebri ed acclamate, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli; solisti di fama internazionale con i soprani Gemma Bertagnolli (Narcissa) e Marivi Blasco (Bauci), i tenori sono Magnus Staveland (Arete) e Carlo Vincenzo Allemano (Filemone).
Filemone e Bauci inaugurò il 2 settembre 1773 il teatro per le marionette che il principe Esterházy si era fatto costruite nella sua sontuosa residenza a un centinaio di chilometri da Vienna.

La stesura dell’opera, la prima per marionette di Haydn, alterna parti cantate a parti recitate, e avvenne in occasione di una visita dell’Imperatrice Maria Teresa, che ne rimase peraltro particolarmente soddisfatta. Unica fra le diverse opere per marionette di Haydn a noi pervenuta, Filemone e Bauci ci è giunta però, tranne un paio di numeri, attraverso rimaneggiamenti che sono stati espunti grazie ad un paziente e meticoloso lavoro di collazione e alla sopravvivenza del libretto originale.

La storia, tratta dalle Metamorfosi di Ovidio, racconta il viaggio di Giove e Mercurio sulla terra per risuscitare Aret, figlio di Filemone e Bauci che li hanno ospitati, e la sua sposa Narcissa, e termina con una lode a Giove dietro alla quale è facile riconoscere un’esaltazione della casa degli Asburgo. Il motivo è ben intuibile, se si pensa che alla prima rappresentazione di Filemone e Bauci era presente, ospite d’onore, l’imperatrice Maria Teresa, che la gradì al punto da dichiararla la sua opera per marionette preferita.

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