Economia: secondo il sindacato è delle delocalizzazioni la responsabilità della crisi degli elettrodomestici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 giugno 2008 18:46
Economia: secondo il sindacato è delle delocalizzazioni la responsabilità della crisi degli elettrodomestici

“Le preoccupanti difficoltà che si manifestano oggi, innanzitutto sul piano occupazionale, nel settore degli elettrodomestici, non sono frutto di una classica crisi industriale.” Lo ha detto Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile degli elettrodomestici, nella relazione introduttiva con cui si sono aperti stamattina, a Firenze, i lavori dell’Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati Fiom del settore.
“Quella che sta venendo avanti – ha spiegato Landini – non è una crisi finanziaria, di quelle con i conti in rosso, né una crisi di mercato, dovuta a un rapporto inadeguato tra le capacità produttive e le richieste effettive dei consumatori.

In realtà, ci troviamo di fronte a una crisi da delocalizzazione tendenziale. Una crisi che riguarda tutta l’Europa occidentale da cui interi reparti manifatturieri migrano, per volontà delle multinazionali del settore, verso i lidi ospitali dell’Europa dell’Est.”
“Noi pensiamo - ha affermato Landini - che sia necessario opporsi a questa tendenza non solo per difendere l’occupazione, ma per sviluppare un’importante prospettiva industriale nella giusta direzione. E’ infatti sbagliato considerare gli elettrodomestici come un prodotto maturo che va fabbricato così com’è oggi concepito, ma limitandosi ad abbassarne i costi, a partire da quello del lavoro.

La vera necessità è quella di avviare a una profonda innovazione di prodotto che renda gli elettrodomestici sempre più ecocompatibili. Ovvero capaci di consumare meno energia e meno acqua e di essere più riciclabili quando arrivano alla fine della loro vita.”
“Per fare tutto ciò - ha concluso Landini – è però necessario sfruttare fino in fondo il saper fare socialmente diffuso in paesi come l’Italia in cui tutta la filiera del “bianco”, dalla ricerca e sviluppo alla produzione manifatturiera, offre i massimi livelli qualitativi esistenti.”
Nel corso dei lavori è stato ricordato che quello degli elettrodomestici, con i suoi 150mila addetti, costituisce uno dei settori portanti dell’industria italiana, capace di dare, con le sue consistenti esportazioni, un contributo decisivo alla nostra bilancia dei pagamenti.

Durante l’Assemblea, svoltasi presso l’Auditorium “Al Duomo”, sono intervenuti anche Anna Trovò, segretaria nazionale della Fim-Cisl, e Gianluca Ficco, coordinatore nazionale della Uilm-Uil.

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