Sant’Orsola: nell’ex convento un museo dedicato a Carlo Lorenzini

Redazione Nove da Firenze
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18 giugno 2008 19:32
Sant’Orsola: nell’ex convento un museo dedicato a Carlo Lorenzini

Firenze, 18.06.08- Approvata, all’unanimità, dal Consiglio provinciale, la mozione del capogruppo di Forza Italia Carlo Bevilacqua, emendata dal gruppo PD, sulla proposta di realizzazione, in una porzione dell’ex convento di Sant’Orsola, di un museo dedicato a Carlo Lorenzini, al suo capolavoro “Le avventure di Pinocchio” e a Pinocchio con scopi educativi, culturali e turistici. “Col protocollo sottoscritto il 2 agosto 2007 la Provincia di Firenze è divenuta destinataria della proprietà del fabbricato di Sant’Orsola.

Come sappiamo, una parte del fabbricato è destinato a sede del liceo artistico, una parte sarà utilizzata per la realizzazione di un auditorium che andrà a sostituire la Sala Est-Ovest visto che sono iniziati i lavori per la Galleria che collegherà via Cavour a via Ginori ma, essendo l’edificio di Sant’Orsola confinante con via Taddea ed essendoci in via Taddea la casa dove ha avuto i propri natali Carlo Lorenzini, conosciuto meglio come Collodi, io credo che proprio questa vicinanza si possa prestare a far sì che in questo Palazzo venga creato uno spazio per ricordare Collodi e la sua creatura Pinocchio, un personaggio di fantasia, conosciuto in tutto il mondo e del quale le avventure sono state tradotte in tutte le lingue, compreso latino ed esperanto.

Ben venga una ristrutturazione di Sant’Orsola perché questo vuole dire recuperare un’area degradata ma credo che la Provincia di Firenze, avendo a disposizione questo fabbricato, possa dare il giusto rilievo a quella che è stata l’opera di Carlo Lorenzini ed a Pinocchio”. D’accordo Gori (PD) che ha ricordato come: “Lo stesso Presidente Renzi ha tratteggiato l’ipotesi di uno spazio dedicato a Pinocchio. Si prevede uno spazio e non un museo ma il Consiglio può assumere un impegno per realizzare all’interno di Sant’Orsola uno spazio per Carlo Lorenzini e Pinocchio”.

Anche l’assessore ai rapporti col Consiglio Nardini, a nome dell’assessore al patrimonio ed edilizia Giorgetti ha confermato che: “La Giunta condivide l’idea proposta dal Gruppo di Forza Italia per un impegno per la memoria di Lorenzini e della sua opera letteraria. E’ già stata avanzata una prima idea di una piazza in Sant’Orsola intitolata a Pinocchio con opere d’arte a lui dedicate, quindi non c’è soltanto una generale condivisione dell’idea che è stata avanzata, ma già un primo impegno operativo”.

Per Nutini (PD): “Si parla da decenni, in questa città, di Pinocchio e del giusto riconoscimento da dare al suo autore. Sono stato Presidente di Quartiere nell’area di Castello, proprio nelle zone dove è ambientata la favola. E Sesto Fiorentino era, in realtà, il Paese dei Balocchi raccontato da Collodi perché nell’area della Castellina, oggi nel Comune di Sesto, si teneva una Fiera che fu identificata, proprio come il paese dei Balocchi. Ritengo importante ricordare questo capolavoro e rendere omaggio a Collodi”.

D’accordo anche Targetti (PRC): “I posti che ricordano Pinocchio sono vari e sono stati tutti indicati abbastanza bene con una segnaletica tra Castello e Sesto Fiorentino. Siamo d’accordo che ci possa essere uno spazio anche in Sant’Orsola perché è vicino a dove abitava il Collodi ed andava a mangiare nella zona di Castello, vicino alla piazza del Sodo”.
Personalità internazionale dei cartoons con al proprio attivo moltissimi "chilometri" di film in disegni animati, Giuliano Cenci ha dato vita a personaggi come il draghetto Grisù, la Pimpa, Lupo Alberto, Cocco Bill.

Ha realizzato animazioni per cortometraggi, sigle e lungometraggi tra cui La gabbianella e il gatto, Alì Babà, Momo. Il cartone Un burattino di nome Pinocchio impegnò per cinque anni a partire dal 1970 una équipe di 50 persone tra tecnici, disegnatori e pittori. Di questo colossal, distribuito in tutto il mondo, Cenci fu anche regista, sceneggiatore e co-produttore, oltre ad avere personalmente effettuato tutte le animazioni. Oggi l'affermato cartonista si cimenta in ben altro tipo di animazione, facendo vivere i più grandi artisti e monumenti di Firenze antica in un libro pieno di curiosità, fatti divertenti, notizie interessanti, aneddoti e verità nascoste: Firenze segreta (pp.

192, euro 12). Quanti sanno ad esempio che il famoso Perseo di Benvenuto Cellini fu realizzato grazie alla fusione di tutti i piatti e degli altri oggetti in stagno presenti nella casa e nella bottega dell'artista? O che tra le bellissime formelle del campanile di Giotto ce n'è una raffigurante il cane, compagno d'infanzia del maestro che da giovanissimo era un pastore? Ecco alcuni dei moltissimi altri argomenti trattati: le origini di Firenze e del suo nome; le "colonne affumicate" del Battistero di San Giovanni; lo scoppio del Carro e le pietre focaie del fuoco santo; l'enorme debito verso Firenze che l'Inghilterra non ha mai pagato; un bizzarro ritratto dell'usuraio e imbroglione Cellini; le vivande per la settimana santa al tempo di Dante Alighieri; i fiorentini che scoprirono l'America; i carnefici di Or San Michele; la leggenda dei Bischeri lungo otto secoli di storia; la campana che fu mandata in esilio; i due Giuliani e i due Magnifici Lorenzi delle tombe medicee; i fiorini d'oro "murati" nel convento di San Marco; la pianta della città di Firenze come era duemila anni fa, e.

tantissime altre curiosità. Il volume, organizzato a schede illustrate, è stato appena pubblicato da Sarnus all'interno dei «Toscani super DOC», collana già nota ai fiorentini per libri come il longseller A Firenze si parla così, e dedicata al vernacolo, alle tradizioni, alla musica, alle ricette e a quant'altro sopravviva della cultura popolare toscana.

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