Cinema, Dino Risi: In nome del popolo italiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2008 03:02
Cinema, Dino Risi: In nome del popolo italiano

Dino Risi maestro del cinema italiano 91 anni una sessantina di film ci ha lasciati Nella sua casa residence di Roma affacciata sullo zoo ,con la sua bellissima faccia incorniciata da capelli bianchi e quell’aria cinica e signorile che lo facevano sembrare un principe lombardo e non il grande regista, osservatore della realtà quale era .Grande, questa parola. così abusata in questo periodo di restaurazione così piccolo culturalmente dove spesso si scrive o si dice:Pieraccioni è “un grande regista” Panariello un grande attore, o dove Rete 4 (in attesa di andare giustamente sul satellite ) propone come cult, film di Buzzanca la Fenech , Banfi forse più cul che cult ,e le televisioni( tranne La 7 ) dimenticano di rendere omaggio a Sidney Pollack recentemente scomparso, e ancora dove un Barbareschi attore solo alto, critica (come fece Andreotti per Ladri di biciclette) il bel film Gomorra .

E’ utile forse allora elencare per i più distratti parte della filmografia di Dino Risi. I suoi film rappresentano visivamente e musicalmente ( si pensi alle canzoni i 45 giri inseriti nei suoi film) la storia Italiana . Una vita difficile (girato in parte a Viareggio) Il sorpasso con l’amico di una vita Vittorio Gassman, prodotto come molti dei primi film di Risi da quel toscano geniale e rimpianto Mario Cecchi Gori . Il profeta, Vedo nudo, la stanza del vescovo ,Telefoni bianchi, Sono fotogenico ,Poveri ma belli Anima persa ,I complessi ,Le Bambole ,Il tigre ,Straziami ma di baci saziami ,Sesso matto, l’ombrellone, Il giovane normale , Profumo di donna, La marcia su Roma, Il gaucho , Il giovedì.

E ancora Fantasma d’amore ,Mordi e fuggi, Operazione San Gennaro ,Il mattatore , Il vedovo Un amore a Roma , Poveri milionari, Le bambole e quel bel film In nome del popolo italiano .1972 Ancora così attuale quel Lorenzo Santenocita interpretato ancora da Gassman volgare e tracotante , diverso dal Gassman - Bruno Cortona del Sorpasso che ci faceva sorridere Questo è il prototipo del capitalismo neofascista e ci fa riflettere ci preoccupa e non ci rassicura certo il giudice Tognazzi Bonifazi che nel suo livore punitivo finisce per distruggere le prove che scagionerebbero Gassman Santenocita , nel trionfo e nel caos di una Roma-Italia calcisticamente unita ,festante, ma anche cattiva e, così simile a quella odierna .Nel nome del popolo italiano…
Stefano Lazzeri .

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