I Sindaci del Chianti chiedono la banda larga

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 giugno 2008 13:41
I Sindaci del Chianti chiedono la banda larga

Tavarnelle Val di Pesa- Sei sindaci del Chianti del Chianti Fiorentino chiedono a gran voce la concreta realizzazione in tempi brevi del progetto industriale per portare la banda larga e l’adsl nel territorio del Chianti fiorentino, da cui la tecnologia per le moderne infrastrutture telefoniche ed internet è ancora assente. La richiesta arriva a margine dell’incontro che ha nominato Stefano Fusi, sindaco di Tavarnelle, nuovo responsabile del tavolo permanente di coordinamento dei sindaci del Chianti Fiorentino, che raggruppa i Comuni di San Casciano, Greve, Barberino, Impruneta, e Bagno a Ripoli, oltre a Tavarnelle.

Fusi ha raccolto il testimone di coordinatore da Ida Beneforti, sindaco di Impruneta, che l’ha tenuto negll’ultimo anno. «La banda larga e l’adsl rappresentano ormai una infrastruttura da cui non è possibile prescindere un territorio moderno e che intende attrezzarsi al meglio per le sfide del futuro. E questo vale sia per le imprese del territorio che per le famiglie e le pubbliche amministrazioni – dichiara Stefano Fusi - L’assenza di queste dotazioni causa gravi ritardi nel nostro sistema territoriale e non è più tollerabile.

Chiediamo quindi alla Provincia, che da tempo ha in corso un progetto per portare la banda larga in Chianti, di superare gli intoppi e attivarsi finalmente per dotare il nostro territorio di una moderna infrastruttura telematica».
Oltre alla banda larga, i sindaci dei sei Comuni del Chianti Fiorentino hanno stabilito anche di proseguire la propria azione in forma coordinata su argomenti e grandi scelte come quelle dei servizi pubblici, delle infrastrutture, del marketing territoriale, dell’armonizzazione degli strumenti urbanistici.

«Si tratta di partite, come quelle sui servizi pubblici di acqua e rifiuti ad esempio – spiega il sindaco di Tavarnelle Stefano Fusi – su cui ogni singolo Comune rischia di restare tagliato fuori se non riusciamo a canalizzare le nostre energie in un unico progetto di area che può trovare un suo equilibrio all’interno di strategie molto più ampie e complessive che chiamano in causa dimensioni territoriali e politiche assai più vaste d quelle del Chianti».

Notizie correlate
In evidenza