Reti Civiche 2.0: transizione di fase verso la Società dei legami deboli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2007 21:51
Reti Civiche 2.0: transizione di fase verso la Società dei legami deboli


di Nicola Novelli, presidente di Comunicazione Democratica
Le reti sono la chiave per comprendere il mondo complesso che ci circonda.
Il web è una rete virtuale dove i nodi sono le pagine che contengono biografie, disegni, libri, notizie, mappe, ricette, video. Se qualcosa può essere digitalizzato è probabile che sia già stato, o stia per essere archiviato in un nodo del web. Per connettere questo universo di conoscenze servono i link, grazie ai quali possiamo muoverci da una pagina all'altra usando il mouse.

I link ci permettono di navigare attraverso le informazioni, facendo di questa infinità di documenti una risorsa in cui localizzare risposte alle nostre domande. Non concedere, o rimuovere un link significa far svanire opportunità non quantificabili di individuare informazioni tra loro interconnesse.
I link, o connettori, hanno un grande importanza nella rete sociale. Creano tendenze, diffondono usanze, favoriscono gli affari. Bassi costi di pubblicazione per interconnettersi potenzialmente a centinaia di milioni di individui: ecco la chiave del successo di Internet.

Ma per essere letti bisogna essere visibili e nel web una fondamentale misura di visibilità è il numero di link. La probabilità di essere letti è calcolabile dividendo il numero di pagine disponibili on line per il numero di pagine che puntano un link sulla nostra. Ma il modo in cui i link si sviluppano non è casuale, quanto piuttosto l'espressione grafica della cultura relazionale di ciascuno di noi. Nel 90% dei casi i siti internet non hanno più di 10 link dall'esterno, l'80% non più di tre.

L'architettura del web è dominata da pochissimi nodi altamente interconnessi e che tengono letteralmente in piedi la rete. Come nella società globalizzata i siti di successo sono quelli disposti a linkare ambienti e livelli sociali diversi, non imprigionabili in un ruolo definito, ma realizzati con un approccio eclettico per accorciare le distanze del sistema.
Internet vive di vita propria, un organismo in evoluzione complessa, un'immensa quantità di elementi separati che formano un sistema nel suo insieme più ricco della somma delle sue parti singole.

Tutto è cominciato meno di venti anni fa con la pubblicazione della prima pagina. Sul web ogni giorno vengono aggiunti nuovi documenti. Anche se la velocità di espansione della rete tenderà a ridursi quando la maggioranza delle informazioni umane sarà pubblicata, per ora non si vedono segni di rallentamento, ne si possono prevedere le tipologie e i formati digitali che saranno immessi in futuro. Analizzando lo sviluppo della rete su base cronologica è evidente che le pagine più vecchie hanno in genere più possibilità di essere linkate di quelle più nuove.

Più sono conosciute e più vengono linkate, più sono reperibili sulla base di un ovvio schema sociale. I siti più importanti sono i motori di ricerca, che con il loro algoritmo cercano di migliorare la ricerca delle soluzioni alle nostre esigenze. Essi impediscono che il web collassi sotto il peso della sua crescente complessità. Ma i motori di ricerca hanno bisogno di link per saltare da un mondo all'altro. I siti che non offrono link all'esterno frenano la ricerca e lo sviluppo organizzativo dei motori di ricerca.

Senza link si finisce sempre per costruire isole separate, senza relazione con il resto del mondo. Ogni link è il punto di partenza per esplorare intere regioni on line. Dunque è chiaro che lo sviluppo e l'organizzazione del web non sono semplicemente funzionali alle risorse economiche disponibili, quanto piuttosto un fenomeno di cultura delle relazioni sociali. Non più del 15% delle pagine offrono link a punti di vista discordanti. Meccanismi di frammentazione sociale, o di isolamento politico alterano la topologia della rete segregando l'universo on line.

Differenze nella struttura relazionale delle comunità tematiche determinano la qualità della loro accessibilità, una caratteristica che i motori di ricerca non sono in grado, ancora oggi, di compensare. Il 90% delle pagine indicizzate dai mototi hanno infatti almeno 20 link in entrata. Un singolo link ben posizionato può determinare il destino e la posizione di migliaia di pagine, riorganizzando il paesaggio del web. In rete è sicuramente meglio essere alleati che nemici, sulla base dell'assunto che delle relazioni collaborative di un nodo beneficiano gli altri nodi rafforzando interi segmenti della rete.
Parlando del contesto sociale italiano e delle differenti realtà on line di pubblica ammnistrazione, mondo economico e società civile, sarebbe auspicabile l'applicazione di alcuni semplici principi: 1) la crescita di disponibilità di contenuti digitali, 2) la maggiore integrazione tra differenti basi dati nella gestione delle informazioni, 3) l'indicizzazione delle eccellenze contenutistiche, per ridurre l'effetto di ridondanza nella selezione di duplicazioni documentali.

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