Formazione a Firenze per iracheni laureati presso l'Università di Baghdad

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 settembre 2007 13:40
Formazione a Firenze per iracheni laureati presso l'Università di Baghdad

Il SUM ha organizzato, d'intesa con l'Ambasciata d'Italia in Iraq, un corso di formazione, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri, destinato a cittadini iracheni laureati presso l'Università di Baghdad. L’inaugurazione si terrà il 20 settembre nella sede di Palazzo Strozzi alla presenza del ministro plenipotenziario Gianludovico De Martino, responsabile della Task Force Iraq e delle principali autorità politiche, accademiche e culturali della città.
Il corso è fortemente innovativo per la sua struttura (non solo lezioni ma visite al patrimonio artistico, e incontri con i maggiori rappresentanti delle varie istituzioni politiche, culturali e imprenditoriali) e per le sue finalità: intende trasmettere a potenziali futuri rappresentanti delle classi dirigenti di quel Paese un'immagine aperta e articolata delle società occidentali, e dell'Italia in particolare, illustrandone civiltà, storia e istituzioni politiche e sociali.

Il progetto, curato da Franco Cardini, ordinario di Storia Medioevale presso l’Istituto, nasce, infatti, dalla convinzione che per sostenere l’Iraq, rispettandone l’identità, sia importante contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente che guardi all’Occidente sulla base di più precise conoscenze. Venti giovani iracheni saranno impegnati in attività formative differenziate che si svolgeranno in alcune città italiane sedi delle attività dell'Istituto (Firenze, Milano e Napoli).

Il corso presenterà agli studenti iracheni - ospiti provenienti da un Paese abituato ad associare l'Occidente al ricordo dell'esperienza coloniale - i caratteri originali dell'Italia. Dal corso emergerà, così, come la nostra penisola, grazie al sovrapporsi della cultura greco-romana prima e di quella cristiana, medievale e rinascimentale poi, con apporti significativi provenienti anche dal mondo arabo, sia stata un laboratorio importante della società europea attuale e come il mondo italiano sia stato nel corso dei secoli un centro delle attività economiche e commerciali, della produzione artistica e letteraria e, in genere, di tutto ciò che si suole definire il “patrimonio immateriale” di una civiltà, sorta dall'incontro di diverse culture.

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