Come conciliare tutela e sviluppo? Chi chiede regole di comportamento e chi grida a troppi ostacoli burocratici e a troppe tutele

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2007 16:14
Come conciliare tutela e sviluppo? Chi chiede regole di comportamento e chi grida a troppi ostacoli burocratici e a troppe tutele

Erano Riccardo Fusi, Presidente della Baldassini Tognozzi Pontello oltre agli amministratori e docenti universitari Giuseppe Russo, Morisi, Silvia Viviani, presidente dell’INU Toscana, Conti, Coggiola, e il Picchi del “Cibreo” e del “Teatro del Sale”, gli organizzatori del Convegno “Firenze e dintorni: memoria, mercato e governo del territorio” a Palazzo Strozzi, lo scorso lunedì 11 giugno. Ma chi si aspettava qualche risposta sulla fuga di Jean Nouvel da Firenze, o sul danneggiamento alla Fortezza da Basso è rimasto deluso.

E' stato affermato al contrario che nel campo della pianificazione urbanistica, l’accanimento delle troppe regole e dei troppi vincoli esalta la rendita fondiaria e che le Amministrazioni comunali, con i bilanci ridotti all’osso, non possono più imporre alcuna politica urbanistica, e sono costrette al Pubblico Avviso, una sorta di appello ai privati a presentare progetti di intervento, rinunciando ad inserirli in una idea complessiva della città.
Nel cortile di Palazzo Strozzi una forte contestazione di alcuni esponenti del Movimento di lotta per la casa ha accolto l’ingresso dei relatori i quali, protetti dalla forza pubblica, hanno cercato di impedire l’accesso al convegno.

Alla fine però hanno dovuto ricevere una delegazione di senza casa (8.900 sfratti esecutivi nell’area fiorentina, 1.500 abitanti in case occupate) permettendo a un loro esponente di presentare in modo efficace le loro ragioni. Ad avvio di convegno poi, in un’atmosfera surriscaldata, e contrassegnata dalla presenza in sala della polizia, ci sono state ripetute interruzioni, culminate con l’allontanamento dei contestatori e un temporaneo scioglimento del raduno.
L’Istituto Italiano di Scienze Umane, diretta da Aldo Schiavone e presieduto da Umberto Eco, è una scuola di alta formazione nata per iniziativa di un consorzio universitario.

Oltre all’Università di Firenze, vi partecipano quelle di Milano Bicocca, Pavia, Siena, e tre Università di Napoli. La Fondazione SUM (Scienze Umane) invece è nata nel 2006 ed ha il compito di sostenere e promuovere le attività dell’Istituto. La sua autonomia finanziaria le permette di stringere accordi con enti pubblici e privati. Nel Consiglio di Amministrazione di questa Fondazione SUM oltre a Gae Aulenti, Marco Tronchetti Provera, ed illustri esponenti dell’economia e della cultura vi è anche Riccardo Fusi, presidente della BTP, che lunedì scorso faceva gli onori di casa. "Consapevoli che la cultura ha sempre bisogno di denaro -domandano dai Comitati dei Cittadini di Firenze- ci piacerebbe tuttavia sapere se gli importanti esponenti dell’Istituto Italiano di Scienze Umane si siano interrogati sul significato di questo stretto connubio, sul peso inevitabilmente condizionante di questa massa di soldi, di cui non sempre è facile ricostruire la provenienza, e sulla indipendenza della loro attività di formazione, ricerca e promozione culturale".

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