FLOG: sabato 24 marzo da New Orleans, il Blues, Jazz, Soul, Funk, Gospel

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2007 19:29
FLOG:  sabato 24 marzo da New Orleans, il Blues, Jazz, Soul, Funk, Gospel

La Dirty Dozen Brass Band miscela con maestria il R&B con la strumentazione classica di una brass band tradizionale di New Orleans. Funk, Jazz, Blues, Gospel, Clapping hands e assoli infuocati. La Dirty Dozen è capace di catapultare l’ascoltatore direttamente sulle strade dove la musica, caratterizzata dai timbri grossi e tellurici dei fiati e degli ottoni di questa sorta di moderna marchin' band, nasce. Questa «sporca dozzina» esiste da un ventennio e, specie negli anni giovanili, è stata una bellissima realtà nel campo della tradizione rivisitata, del Blues di New Orleans contaminato da una innegabile sensibilità per il Jazz moderno.

La carriera dei Dirty Dozen abbraccia più di tre decadi di innovazione e vanta collaborazioni con artisti come Dizzy Gillespie (un’eroe e una fonte di ispirazione) e come Elvis Costello. Hanno fatto loro la musica di Jelly Roll Morton, inventore del Jazz, per l’album “Jelly” (1992) e re-interpretato gli inni e le musiche da parata dei gruppi di seconda fila del Crescent City per il loro album “Funeral For a Friend” (2004), realizzato a seguito della morte del membro e cofondatore dei Tube Fats.

Dalla fine degli anni ‘70 in poi, la band ha rivitalizzato e impresso col proprio marchio ciò che era proprio delle brass bands tradizionali di New Orleans, ispirando le nuove generazioni emergenti a rivisitare interi repertori ed invitandole a re-interpretare assecondando la propria inclinazione stilistica. Lo stile della Dirty Dozen è difatti il risultato dato da approcci intriganti alle sonorità tradizionali, inserite nel contesto di brani originali ed enfatizzanti, composti dalla mano di ciascun membro della band.

I loro lavori più recenti sono infusi della potenza dei sentimenti legati alle drammatiche e personalissime esperienze con la catastrofe provocata dall’uragano Katrina: alla devastazione delle proprie case e quella della loro comunità. “What’s going on” (2006) è il loro ultimo album che porta impressi i segni di queste tragiche circostanze.

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