Chianti Classico: “confusione sessuale” per il controllo delle tignole della vite

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2007 14:06
Chianti Classico: “confusione sessuale” per il controllo delle tignole della vite

La mattina di Giovedì 15 marzo, presso l’Auditorium Machiavelli di San Casciano Val di Pesa, si terrà il convegno dal titolo “La confusione sessuale per il controllo delle tignole della vite: esperienze a confronto e prospettive per il Chianti Classico”.
L’evento è organizzato dal Consorzio Vino Chianti Classico in collaborazione con il CRA - Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria e la CBC (EUROPE) Ltd.
L’utilizzazione dei feromoni per il controllo di insetti dannosi costituisce oggi un settore di punta nell’ambito delle strategie di difesa fitosanitaria volte a rispondere alle crescenti esigenze di un'agricoltura eco-compatibile e sostenibile.
Per la lotta contro le tignole della vite, Lobesia botrana ed Eupoecilia ambiguella, in anni recenti si è andata affermando, in vari paesi europei, la tecnica della “confusione sessuale” che consiste nella diffusione nel vigneto, per mezzo di appositi erogatori, del feromone sessuale della specie bersaglio per inibire nei maschi la capacità di rintracciare le femmine e accoppiarsi con esse.
Le due tignole, e soprattutto Lobesia botrana, costituiscono anche in Toscana importanti avversità della produzione viticola per i danni che le popolazioni larvali possono arrecare alle uve erodendo gli acini e predisponendo il grappolo allo sviluppo di marciumi (botrite e marciume acido).

L'esperienza maturata in questi ultimi anni in Italia e all'estero mostra come l'adozione della "confusione sessuale" possa permettere un salto di qualità nella gestione del problema "tignole" e promuovere un approccio comprensoriale per la protezione dell'agrosistema "vigneto".
L’incontro sarà presieduto dal Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Dr. Marco Pallanti. Interverranno il Dr. Andrea Lucchi dell’Università di Pisa, il Dr. Mauro Varner del Gruppo Mezzacorona, la Dr.

Luisa Mattedi dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige, il Dr. Augustin Schmid dell’associazione svizzera Vitival e il Dr. Bruno Bagnoli del CRA - Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria di Firenze.

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