L'8 marzo un libro e una mostra rendono omaggio allo sciopero delle trecciaiole di Peretola (1896)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2007 19:38
L'8 marzo un libro e una mostra rendono omaggio allo sciopero delle trecciaiole di Peretola (1896)

Firenze, 6 marzo 2007 - Giovedì 8 marzo alle ore 16.00 presso l'SMS Peretola - Petriolo (via Pratese 48, Firenze) si terrà la prima presentazione al pubblico del libro di Marco Conti La Baldissera e lo sciopero delle trecciaiole del 1896 attraverso la cronaca de «La Nazione» (Ed. Polistampa, «Quaderni di Testi e Studi 5», pp. 88, euro 10). Contestualmente sarà inaugurata la mostra fotografica dal titolo Peretola 16 maggio 1896. Le trecciaiole si posero in sciopero che resterà aperta con orario 9-18 dall'8 al 17 marzo.
La scelta dell'8 marzo, giorno della festa della donna, non è casuale per questo evento: il volume narra infatti una vicenda accaduta nelle campagne fiorentine il 16 maggio 1896 che coinvolse proprio le donne, unite nella prima manifestazione di rivendicazione salariale del lavoro femminile in Toscana.

Lo sciopero, partito dalle trecciaiole della piana di Peretola, si allargò presto anche alle tabaccaie di Firenze e alle impagliatrici di fiaschi di Empoli. La rivendicazione finì per durare quasi un mese e venne accuratamente documentata attraverso le cronache del giornale «La Nazione».
Ma chi erano le 'trecciaiole'? Erano le donne che intrecciavano i fili di paglia preparati per fare le trecce da cucire insieme per realizzare cappelli, così richiesti dai primi decenni del XVIII secolo da richiederne una produzione in quantità industriale.

Verso la fine dell'Ottocento, però, l'importazione di trecce di paglia di grano da Napoli e di paglia di riso dalla Cina a prezzi notevolmente inferiori mise in crisi il settore e migliaia di donne si ritrovarono con retribuzioni vistosamente ridotte (si passava da 20 a 10 centesimi per treccia) o, addirittura, disoccupate. Lo sciopero fu a quel punto inevitabile.
L'autore riporta fedelmente tutti i momenti dello 'rivolta', avvalorando il testo con esemplari foto d'epoca, con le già citate cronache de «La Nazione» e con documenti originali (i manifesti comunali con l'ordine del giorno, quelli della Prefettura di Firenze, i volantini diffusi dai gruppi socialisti a sostegno delle scioperanti).

Simbolo di tutte le manifestanti fu Barsene Conti, l'animatrice dello sciopero, una delle più note figure del movimento operaio fiorentino. A capo delle trecciaiole di Peretola la 'Baldissera' (così chiamata dal nome del famoso generale Antonio Baldissera, nominato nello stesso 1896 governatore dell'Eritrea) che scatenò la rivolta in tutta la piana.
I risultati di tanti giorni di sciopero e di tanti sacrifici furono alla fine modestissimi, ma il segno lasciato dalla Baldissera e dalle sue seguaci fu comunque indelebile.

Tutt'oggi rappresentano a pieno titolo l'espressione della cultura progressista che si stava allora sviluppando nel comprensorio fiorentino e sono il simbolo dei tempi ormai in velocissima evoluzione.

Francesca Leoncini

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