Personale regionale: incentivi agli esodi e stabilizzazione dei precari
Consultazioni con i sindacati il primo marzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2007 19:11
Personale regionale: incentivi agli esodi e stabilizzazione dei precari<BR>Consultazioni con i sindacati il primo marzo

Firenze - Cogliere le opportunità offerte dalla legge Finanziaria 2007 per attuare un intervento più complessivo sul personale regionale, con nuove assunzioni e stabilizzazione dei cosiddetti ‘precari’, riduzione della spesa, riqualificazione degli organici. Sono queste le linee di fondo che caratterizzano la proposta di legge sulla razionalizzazione delle spese per il personale, illustrata in commissione Affari istituzionali dal vicepresidente della Giunta regionale, Federico Gelli. Su questa proposta di legge il presidente della commissione, Ilio Pasqui (Ds), ha già convocato le consultazioni con le organizzazioni sindacali per il prossimo giovedì 1° marzo.
"Vogliamo dare un segnale vero di cambiamento nelle politiche del personale, anche attraverso un ricambio generazionale - ha sottolineato il vicepresidente della Giunta, illustrando la proposta - C’è troppa stagnazione di competenze e professionalità.

Vogliamo chiudere un capitolo, aperto negli anni ’70, ed aprirne uno nuovo". In questa prospettiva sono previsti incentivi all’esodo del personale con almeno cinquantasette anni di età ed otto anni di servizio. L’incentivo sarà calcolato in modo proporzionale tenendo conto dell’età del dipendente che lascia rispetto al sessantesimo anno. Al massimo sarà pari a ventiquattro mensilità. Si stima che, entro il 2010, siano interessati circa 300 dipendenti. I posti che si renderanno vacanti saranno coperti solo al 50%.

E’ un meccanismo che è già stato attuato per i dirigenti, che dal 1999 al 2006 sono passati da 280 a 158. Questo permetterà una riorganizzazione della struttura, con nuove prospettive di carriera interna. A questo fine è prevista la possibilità di assegnare incarichi dirigenziali a tempo determinato anche a dipendenti regionali. Gelli ha ricordato che finalmente la Finanziaria 2007 ha tolto il blocco nel turn over ed ha introdotto la possibilità di stabilizzare chi ha lavorato a tempo determinato per almeno tre anni, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni.

Questo consentirà l’ingresso in ruolo di circa 150 persone, rispetto alle 220 con un contratto a termine. Nei limiti dei posti disponibili, sarà fatta una graduatoria legata all’anzianità, con una precedenza per chi è risultato idoneo in concorsi a tempo indeterminato. "Vogliamo intervenire anche per far scomparire le altre forme di precariato, come i co.co.co" ha assicurato il vicepresidente. Nelle selezioni per il personale a tempo determinato previste nel triennio 2007-2009, una quota non inferiore al 60% sarà riservata a chi ha stipulato contratti di collaborazione coordinata e continuativa di almeno un anno alla data del 29 settembre 2006, esclusi gli incarichi di nomina politica.

Il servizio prestato con tipologie contrattuali diverse sarà comunque valutato nei concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato.
Numerose le richieste di chiarimento dei componenti la commissione, da Jacopo Ferri (gruppo Misto) a Daniela Belliti e Paolo Cocchi(Ds), da Marco Carraresi (Udc) a Maurizio Bianconi (An). "Nella relazione di accompagnamento mancano dati, analisi, motivazioni, elementi di conoscenza - ha dichiarato Alessandro Antichi, portavoce dell’opposizione di centro-destra - Questo crea un grande imbarazzo, non solo dal punto di vista del metodo”.

Il vicepresidente della Giunta, Gelli, si è impegnato a fornire al più presto alla commissione tutti i dati che saranno richiesti dai consiglieri.
"E’ una proposta di legge che tocca la vita di 400 persone e deve garantire a tutti i diritti acquisiti - ha rilevato il vicepresidente della commissione, Aldo Manetti (Rifondazione comunista) - Era proprio necessario mettere insieme esodi incentivati e stabilizzazione del precariato?". A suo parere, per "colmare gli inevitabili vuoti, sarà comunque necessario un accordo sindacale a latere".

(dp)

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