Oggi dibattito parlamentare sul centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2006 19:10
Oggi dibattito parlamentare sul centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa

11 dicembre 2006- "La realizzazione di nuovi luoghi di aggregazione e di preghiera islamica deve essere considerata sia sotto il profilo della libertà di culto che sotto il profilo dell'integrazione sociale degli immigrati, nella misura in cui il soddisfacimento della dimensione spirituale delle persone e delle comunità organizzate si inserisce in un quadro di ordinata e civile convivenza nella diversità, che implica l'esercizio di diritti, ma anche l'assunzione di doveri". Con queste parole Marcella Lucidi, sottosegretario all'immigrazione del Ministero dell'Interno ha risposto oggi, lunedì 11 dicembre alle due interpellanze presentate da Patrizia Paoletti Tangheroni, parlamentare di Forza Italia e da Franco Ceccuzzi, parlamentare de L'Ulivo sul centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa.



"Il progetto cui fanno riferimento le due interpellanze - ha continuato Lucidi - riguarda la realizzazione di un centro culturale islamico destinato a prendere il posto dell'attuale sede della Comunità dei Musulmani di Siena e provincia, risultata nel tempo angusta ed insufficiente a contenere i credenti islamici che in essa si ritrovano. La peculiarità di questa esperienza risiede, peraltro, nei contenuti dello strumento convenzionale che l'amministrazione comunale ha sottoscritto con la comunità dei musulmani di Siena e provincia per regolare i reciproci rapporti per tutta la durata del contratto di concessione.

Il protocollo d'intesa, tra l'altro, che nel caso di violazione delle previsioni contenute nello stesso documento, di condotte illegali direttamente o indirettamente legate all'attività del centro culturale o di eventuali condanne penali a carico dei componenti l'organo direttivo della comunità, l'amministrazione comunale si riserva il diritto di risolvere il contratto di concessione, con conseguente acquisizione al patrimonio comunale di tutti i beni immobili realizzati. Un altro punto da sottolineare è l'impegno assunto dalla comunità musulmana, già in sede di statuto, a svolgere tutta la propria attività in lingua italiana, comprese periodiche predicazioni delle figure religiose di riferimento".



"Tanto nella scorsa legislatura quanto in quella attuale - ha sottolineato Lucidi - il sindaco di Colle di Val d'Elsa ha scritto ai ministri dell'interno pro tempore per informarli sulle iniziative avviate da tale amministrazione e, in risposta, i titolari del dicastero hanno ribadito le linee generali cui hanno rispettivamente inteso orientare la loro attività di governo in tema di dialogo con l'Islam e di edilizia di culto, tema questo che rientra tra le aree di interesse della Consulta per l'Islam italiano".



"Per quanto riguarda le preoccupazioni per le possibili ricadute della vicenda sull'ordine e la sicurezza pubblica - ha concluso il sottosegretario all'immigrazione - assicuro che la situazione viene attentamente e costantemente monitorata e che al momento non sussistono motivi di particolare allarme. Il 20 novembre è avvenuta l'apertura del cantiere per l'inizio dei lavori di costruzione del centro, di fatto consistente nella sola recinzione della zona, con apposizione della cartellonistica, e nella predisposizione dell'impianto di videosorveglianza.

In concomitanza con l'inizio dei lavori per la costruzione del centro, ignoti, nella notte, hanno divelto parte della rete di recinzione in plastica che delimita l'area del cantiere. Da allora, però, non si sono più verificati ulteriori atti di vandalismo, tenuto anche conto dei continui controlli effettuati dalle forze dell'ordine. Resta, peraltro, aperto il dialogo con quella parte della cittadinanza contraria alla realizzazione dell'opera, tant'è vero che il prefetto di Siena ha accolto una richiesta di incontro avanzata dai rappresentanti del comitato a La Badia per esprimere le loro preoccupazioni.

Non potendo escludere che la realizzazione del centro islamico possa in futuro richiamare nella zona un maggiore afflusso di stranieri, è all'esame anche la possibilità di elevare a tenenza l'attuale stazione dei carabinieri di Colle di Val d'Elsa".

"La risposta del sottosegretario all'immigrazione - ha affermato Franco Ceccuzzi nella replica - mi trova completamente soddisfatto per ciò che riguarda sia l'attenzione con la quale il Governo sta seguendo questo percorso di integrazione che il riferimento dell'onorevole Lucidi ai rapporti di corrispondenza tra i ministri dell'interno, che si sono succeduti, e l'amministrazione comunale di Colle di Val d'Elsa.

Lo scorso anno, infatti, nel corso del consiglio comunale, in una sede assolutamente pubblica, il sindaco Paolo Brogioni lesse ai consiglieri comunali e alla cittadinanza di Colle di Val d'Elsa una lettera molto cortese del ministro, senatore Giuseppe Pisanu, con la quale si incoraggiava l'amministrazione comunale a proseguire, con grande attenzione, in questo percorso di integrazione. In quella lettera non vi erano prese di posizione e dichiarazioni scomposte che abbiamo letto sulla stampa nazionale e toscana, con le quali, purtroppo, si tende a ricercare lo scontro in maniera pericolosa".



"Per ciò che attiene al referendum - ha continuato Ceccuzzi - nel 2004 se n'è svolto uno vero e proprio sulla costruzione del centro islamico, perché è nata una lista civica che si è fatta promotrice di una netta opposizione a questo intervento ed ha chiesto ai cittadini di Colle di Val d'Elsa un giudizio durante le elezioni comunali. Questo giudizio ha portato la maggioranza a perdere cinque punti percentuali pur prendendo il 64 per cento, con il quale è stato eletto il sindaco di Colle di Val d'Elsa, Paolo Brogioni".

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