IFTS: il 13% dei disoccupati toscani a 2 anni dalla conclusione dei corsi ha trovato un’occupazione; i frequentanti già occupati hanno un incremento del reddito di circa 190€

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2006 15:49
IFTS: il 13% dei disoccupati toscani a 2 anni dalla conclusione dei corsi ha trovato un’occupazione; i frequentanti già occupati hanno un incremento del reddito di circa 190€

Firenze, 11dicembre 2006- Nella giornata di studio organizzata da IRRE TOSCANA, in collaborazione con IRPET, Regione Toscana e Direzione scolastica Regionale, si è fatto il punto sui corsi di formazione tecnica superiore, monitorandone la qualità e valutando se e quanto tali canali formativi offrano possibilità e prospettive occupazionali.
Il canale formativo dell’istruzione e formazione tecnica superiore, istituito con la LEGGE 144 del maggio 1999, è finalizzato a formare nuove figure professionali nel settore pubblico e privato, con particolare riferimento al fabbisogno occupazionale locale.
I lavori sono iniziati con la presentazione di alcuni dati generali sulla programmazione IFTS in Toscana.

Ad oggi in Toscana sono stati attivati 179 corsi, rispetto ai 183 complessivamente approvati. La provincia in cui sono stati realizzati più corsi è quella di Firenze (25%), seguita da Pisa (12%) e Livorno (10%), mentre Lucca è la provincia che presenta meno corsi (6%). Il macrosettore maggiormente interessato risulta quello dei servizi, infatti il 61% dei corsi riguarda i profili professionali inerenti il settore terziario, cui seguono industria e artigianato (32%), e l’agricolo (7% circa).

L’identikit dei soggetti che hanno fatto domanda di partecipazione ai corsi IFTS corrisponde a giovani (ammessi: età media è di 30,4 anni; non ammessi: 32,1), con una distribuzione piuttosto omogenea tra maschi (48%) e femmine (52%). Il 74% del totale ha il diploma di scuola media superiore, mentre solo il 2% ha il diploma di scuola secondaria di primo grado. Il 20% è in possesso di una laurea (22% per gli ammessi e 17% per i non ammessi), e l’1,6% frequenta l’università. Sono stati poi presentati i risultati del monitoraggio sulla qualità dei corsi del 2003-2004, realizzato da IRRE Toscana e Direzione Scolastica regionale, da cui sostanzialmente risultano le buone capacità organizzative dei soggetti gestori, con qualche criticità concentrata soprattutto negli stage e nella figura professionale del tutor.
L’IRPET ha verificato la spendibilità occupazionale di questi corsi, osservando il diverso quadro che emerge per disoccupati e già occupati.

Per i disoccupati, benché i corsi risultino efficaci nel trovare un lavoro (13%), non hanno un impatto significativo sulla probabilità di trovare un lavoro stabile, mentre offrono il 25% di possibilità di trovare, con il tempo, un’occupazione coerente con la propria formazione. Inoltre tali corsi determinano un impatto negativo sul reddito dei soggetti che vi hanno partecipato; il non aver frequentato assicura un reddito di circa 140€ più elevato di quello conseguito dai formati IFTS, derivato dal fatto che i non allievi IFTS hanno un vantaggio temporale nei confronti degli allievi, in cui maturano anzianità lavorativa e conseguenti redditi mediamente più elevati.
Tra gli occupati (il 40% circa degli iscritti ai corsi) i risultati dell’indagine IRPET evidenziano che la frequenza di corsi IFTS non ha alcun impatto sulla probabilità di mantenere un’occupazione, mentre è molto efficace nella ricerca di stabilità: infatti gli interventi formativi hanno un effetto medio di incremento della probabilità di avere un’occupazione stabile del 2% a 1 anno dalla fine dei corsi e del 15% dopo 2 anni.

Le chance che possono offrire nella ricerca di un’occupazione coerente con il proprio percorso formativo sono invece nulle dato che buona parte degli allievi occupati ha già un’occupazione coerente con il corso frequentato, mentre efficace, per i già occupati, è l’impatto sul reddito, che registra un incremento medio di circa 190€.
Inoltre dall’analisi dei dati relativi alle partecipazioni degli studenti ai corsi IFTS emerge con chiarezza il fenomeno degli abbandoni; per ogni bando circa il 30% (con valori decrescenti nel corso degli anni) degli ammessi abbandona prima della conclusione del corso.

Di fatto, comunque, frequentare tutto o in parte le attività formative previste dai corsi fornisce esattamente le stesse chance occupazionali.

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