TAV: sui ripristini ambientali una bella favola?
L'Impatto dei lavori per la Variante di Valico: domani assemblea a Barberino di Mugello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2006 13:56
TAV: sui ripristini ambientali una bella favola?<BR>L'Impatto dei lavori per la Variante di Valico: domani assemblea a Barberino di Mugello

L'impatto dei lavori per la Variante di Valico sul territorio e gli abitanti è il tema dell'assemblea che l'Amministrazione Comunale di Barberino di Mugello organizza domani al Teatro Comunale, ore 17.00, Saranno presenti Amministratori e Tecnici del Comune. Sono invitati rappresentanti di Autostrade - Provincia di Firenze - Osservatorio Ambientale Nazionale - Arpat - Ditte affidatarie dei lavori- Comunità Montana Mugello.

Nel corso della trasmissione televisiva di approfondimento Monitor (sull'emittente Rete 37), che si è occupata ieri del caso del lavoratore licenziato nei cantieri TAV del Mugello dopo la puntata delle Iene del 24 ottobre scorso su Italia Uno, il presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio regionale della Toscana, Erasmo D’Angelis, interpellato sulla questione dei gravi danni ambientali provati dalla cantierizzazione TAV sotto l’Appennino, ha riferito: “il ripristino verrà finanziato dai lavori, quindi non c’è un finanziamento da parte degli Enti locali, c’è un finanziamento da parte del costruttore per il ripristino ambientale”.
"E’ vero e notorio invece -ribatte l'Associazione di volontariato Idra- che anche questo finanziamento è interamente pubblico: i 53 milioni di euro stanziati nel 2002 col cosiddetto Addendum (a oggi ben lontani dall’essere stati compiutamente utilizzati) sono comunque a carico del contribuente, che paga così il conto della TAV più di una volta: attraverso i crescenti trasferimenti erariali a FS SpA (il cui unico azionista è il Tesoro); attraverso la perdita spesso irreversibile di beni ambientali comuni impagabili come l’acqua, il paesaggio, la sicurezza del territorio; attraverso i danni subìti dalle attività economiche e dalla salute di quanti hanno dovuto convivere con la ”cantierizzazione infinita”; infine, appunto,attraverso il cosiddetto “addendum” del 2002, che è finanziato in parte direttamente dello Stato (27,5 milioni di euro), in parte col contributo - anch’esso pubblico - della TAV (25,5 milioni di euro).

Possibile che dati così elementari (e politicamente così indicativi) non siano a conoscenza del presidente della commissione deputata a occuparsi dello stato dell’ambiente nella nostra Regione?"

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