TuttoDante 2006 di Benigni spettacolo dell'anno a Firenze
Ma nella destra fiorentina qualcuno solleva dubbi sulla spesa del Comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2006 09:41
<I>TuttoDante 2006</I> di Benigni spettacolo dell'anno a Firenze<BR>Ma nella destra fiorentina qualcuno solleva dubbi sulla spesa del Comune


Nove da Firenze può testimoniare come centinaia di lettori si siano rivolti nelle settimame scorse alla nostra testata, prevalentemente da fuori Toscana, per avere notizie circa lo spettacolo e la reperibilità dei biglietti. Questo per significare che non c'è dubbio sul rilievo nazionale del successo di "TuttoDante 2006" di Benigni a piazza Santa Croce, lo spettacolo dell'anno a Firenze. Eppure qualcuno nella destra fiorentina, probabilmente suscettibile alle battute sull'"intoccabile" Berlusconi con cui Benigni farcisce la Lectura dantis, oppure infastidito dalla presenza del Governo in prima fila, ha il coraggio di criticare l'investimento del Comune di Firenze su questa iniziativa, che ha avuto come ricaduta un sensibile afflusso di pubblico e turisti in città.


"L'amministrazione comunale si è eccessivamente genuflessa nella gestione dello spettacolo "TuttoDante 2006", lasciando il totale delle entrate alla società di produzione di Benigni e facendo investimenti economici discutibili". Questo è quanto denuncia il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli in merito alla gestione economica di "TuttoDante 2006" portata avanti dal comune. Il consigliere dell'opposizione ha presentato a questo proposito cinque interrogazioni al sindaco Domenici per avere chiarimenti precisi in merito.

"Non critico assolutamente - ha spiegato Donzelli - l'iniziativa culturale che è un evento di alta poesia e spiritualità, né un artista del calibro di Roberto Benigni, ma il comportamento sbagliato tenuto dall'amministrazione comunale che pur di accontentare in tutto Benigni si è sottomessa politicamente ed economicamente a lui ed alla sua casa di produzione». La prima criticità espressa dal consigliere di AN riguarda la ripartizione delle spese e degli incassi come previsto dal contratto di copruduzione dell'evento stipulato tra Comune di Firenze e Melampo, la casa di produzione di Benigni.

"Facendo dei semplici calcoli - ha precisato Donzelli - l'artista e la sua casa di produzione incasseranno un utile di circa un milione e 690mila euro, avendo sostenuto solo le spese di allestimento del palco, mentre il comune, che ha speso 250mila euro per tutti gli altri costi di allestimento dello spettacolo non incasserà nienteۛ. Mi sembra palese - ha aggiunto - che tutti i vantaggi vadano alla Melampo". "Come mai - si chiede l'esponente del centrodestra - il Comune finanzia un'iniziativa a scopo di lucro per cui spende ma da cui non guadagna niente?".

Donzelli dunque interroga il sindaco per sapere se "si era accorto - si legge nel testo dell'interrogazione - del lato meno spirituale e più concreto di questa iniziativa artistica, se non ritiene che il vantaggio economico non sia tutto dell'artista e della sua società di produzione e se non era possibile per la produzione artistica farsi carico anche delle spese affrontate dal comune, visto l'incasso ultra milionario". Riguardo alla questione del ricavato il consigliere domanda inoltre al sindaco "di farsi promotore presso l'artista per far cedere in beneficenza almeno una parte dei notevoli ricavi dell'iniziativa".

Entrando poi nello specifico delle spese sostenute dall'amministrazione, altra criticità espressa dal consigliere del centrodestra è quella relativa alla "procedura di evidenza pubblica che ha portato l'amministrazione a scegliere il più costoso dei due preventivi fatti da Italstage e Clarin Italia rispettivamente del costo di 84mila e 65.500 euro per la realizzazione della platea e delle tribune dello spettacolo solo per usufruire della stessa ditta scelta dalla produzione di Benigni per l'allestimento del palco".

"La cosa però che grida più vendetta - ha sottolineato Donzelli - è l'affidamento delle attività di coordinamento dello spettacolo alla società "Nozze di Figaro" per un costo di 26mila euro, cifra che comprende anche l'acquisizione di licenza di pubblico spettacolo". "Dato che - si legge nel testo di un'altra interrogazione - tale licenza viene rilasciata dalla Direzione sviluppo Economico del Comune di Firenze e che l'amministrazione coproduce l'evento, si interroga il sindaco per sapere se non reputa paradossale che l'amministrazione comunale paghi un privato per chiedere un'autorizzazione alla stessa amministrazione comunale".

Un'altra interrogazione riguarda "i 6.840 euro messi a disposizione dal Comune per gli addobbi floreali in piazza Santa Croce. "Sembra quasi - ha chiarito Donzelli - che l'amministrazione comunale non ritenga la piazza abbastanza bella. Mi chiedo se il sindaco non riteneva già sufficientemente degna la cornice di piazza Santa Croce per ospitare l'iniziativa e se riteneva necessario procedere ad ulteriori addobbi oltre i marmi storici della Basilica". L'ultima interrogazione riguarda infine il contributo pari a 100mila euro messo a disposizione dal Governo italiano per lo spettacolo.

"Dato che lo spettacolo non era in programma tra quelli dell'estate fiorentina e che è stato ritenuto dal sindaco come assolutamente necessario il reperimento di sostegni finanziari esterni, e considerate le difficoltà che vivono moltissime associazioni artistiche emergenti - ha scritto ancora il consigliere di An - chiedo al sindaco se reputa più bisognose di un contributo governativo le associazioni fiorentine di giovani talenti artistici emergenti o la società di produzione di Roberto Benigni che incasserà con questo spettacoli oltre un milione di euro".

"Il Comune di una delle più belle città del mondo - ha aggiunto ancora Donzelli - non può genuflettersi in questo modo, sostenendo un evento dai dubbi risvolti economici .O si ha una scarsa considerazione della città che si amministra oppure di Benigni si apprezzano soprattutto le idee politiche che evidentemente sono un lasciapassare per ricevere sostanziosi aiuti. Quindi - conclude Donzelli - invito il sindaco ad ascoltare attentamente i concetti espressi nel settimo canto, il girone degli avari e dei prodighi".

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