Cna Impresa Donna: parte dalla Toscana l’idea di costruire una rete di donne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2006 19:16
Cna Impresa Donna: parte dalla Toscana l’idea di costruire una rete di donne

Parte dalla Toscana l’idea di costruire una rete di donne impegnate ai vari livelli, in politica, nelle imprese, nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione, ecc. Obiettivo: facilitare la presenza femminile nei ‘ posti di comando’ dove le donne sono ancora troppo poche.

Questo l’impegno scaturito dall’incontro “Donne e potere: un percorso ancora in salita”, organizzato da Cna Impresa Donna Toscana, che si è tenuto a Firenze e durante il quale Cristina Bandinelli, vice presidente nazionale Cna, Cristina Bertini, presidente Cna Impresa Donna Toscana, hanno incontrato la Sen.

Vittoria Franco, Maria Grazia Grazioso (Direttore della Casa Circondariale Mario Gozzini), Silvia Governatori (Magistrato I sez. civile del Tribunale di Firenze e componente del comitato per le Pari Opportunità c/o Consiglio Superiore della Magistratura). Era presente all’incontro Marco Baldi, presidente Cna Toscana,

Le imprenditrici della Cna hanno inteso con questa occasione puntare l’attenzione sul valore della partecipazione delle donne nel sistema economico, pubblico e politico del paese, e sulla necessità di una legge adeguata per la rappresentanza femminile nelle Istituzioni.

“La forza innovativa, l’intelligenza, la cultura, la creatività tipicamente femminile possono dare un importante contributo alla società e alla economia del nostro paese – ha detto Cristina Bertini- abbiamo esigenza di una rete per rappresentare le donne e facilitare il loro percorso per creare insieme il futuro”.

“Sono ancora vivi e presenti i pregiudizi nei confronti delle donne – ha affermato Silvia Governatori- occorrono nuove regole, ma soprattutto un nuovo atteggiamento culturale che la rete può contribuire ad affermare”

“Noi donne- ha detto Maria Grazia Grazioso- siamo soggette ad un esame continuo, dobbiamo dimostrare ogni giorno che siamo all’altezza dell’incarico che ricopriamo”.

“E’ necessario un cambiamento di cultura – ha confermato Cristina Bandinelli- il percorso deve essere più virtuoso possibile, ma, se è necessaria l’obbligatorietà, le quote rosa, dobbiamo sostenerla.

Il nostro sforzo è teso a conquistare ruolo per poter così contribuire dare il nostro apporto allo sviluppo del nostro paese a tutti i livelli”.

“E’ un problema sociale, culturale ed economico che attiene la competitività, la modernizzazione e lo sviluppo del nostro paese – ha ribadito la senatrice Franco- da questo punto di vista siamo uno dei paesi più arretrati della Ue e questo è un fatto negativo: il nostro paese non riesce a valorizzare i talenti e le capacità femminili.

Occorre una legge che regolamenti le quote rosa: la politica (luogo di eccellenza del potere, perché è dove si fanno le regole) è un fortino inespugnabile per le donne. Rafforzare la rete fra le donne dà forza alla nostra richiesta di potere”.

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