Vita familiare e lavorativa: azioni positive per la flessibilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 maggio 2006 19:04
Vita familiare e lavorativa: azioni positive per la flessibilità

Il Ministero del Welfare finanzia iniziative volte ad introdurre nella realtà lavorativa forme di flessibilità atte a consentire una più agevole conciliazione tra vita familiare e lavorativa prevedendo infatti l’erogazione di contributi per le aziende che applichino accordi contrattuali che prevedano “azioni positive per la flessibilità”.

Beneficiari: i finanziamenti possono essere concessi alle aziende che intendano applicare accordi contrattuali che prevedono azioni positive per la flessibilità in favore della conciliazione.



Per “aziende” si intendono le imprese di diritto privato, individuali e collettive, anche a partecipazione pubblica, totale o parziale, purché detta partecipazione non intacchi il regime di tipo privatistico nel quale esse operano ed agiscono. I consorzi possono richiedere il finanziamento di progetti riferiti esclusivamente al proprio personale e non al personale delle cooperative/aziende consorziate.

Destinatari delle azioni di flessibilità: per la conciliazione sono lavoratori e lavoratrici con esigenze di cura familiare, con priorità per le lavoratrici madri ed i lavoratori padri, ivi compresi quelli adottivi o affidatari, ma con la possibilità di estendere l’azione anche a coloro che hanno esigenze di cura di altri familiari non autosufficienti.

Iniziative ammissibili: le tipologie di azione finanziabili sono:
a) progetti articolati per consentire al lavoratore padre o alla lavoratrice madre di usufruire di particolari forme di flessibilità di orario;
b) programmi di formazione per il reinserimento dei lavoratori dopo il periodo di congedo (di maternità, paternità o parentale);
c) progetti che consentono la sostituzione del titolare di impresa o del lavoratore autonomo, che benefici del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali, con altro imprenditore o lavoratore autonomo.



Presentazione delle domande: i progetti dovranno essere inviati in originale e due copie e indirizzati al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale del Mercato del Lavoro – Divisione IV, Via Fornovo 8, 00192 Roma.

I progetti dovranno pervenire entro e non oltre la data di scadenza di presentazione a cui si intende partecipare, tramite spedizione postale con ricevuta di ritorno, ovvero consegna a mano allo stesso ufficio all'indirizzo sopra riportato, che provvederà a rilasciare apposita ricevuta di arrivo.

Scadenza: sono previste tre scadenze nel corso dell'anno per la presentazione dei progetti: 10 febbraio (termine già scaduto), 10 giugno e 10 ottobre.

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