Immigrazione, occupazione e sicurezza sul lavoro
I dati in un convegno organizzato dall'IRPET questa mattina a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2006 15:15
Immigrazione, occupazione e sicurezza sul lavoro<BR>I dati in un convegno organizzato dall'IRPET questa mattina a Firenze

I flussi migratori che interessano la Toscana in questi ultimi anni stanno diventando sempre più importanti e consistenti. Secondo le stime IRPET, partendo dalle attuali 223.000 presenze, nel 2023 la nostra regione potrebbe ospitare oltre 400mila soggiornanti stranieri; il 12% della popolazione totale, che per la classe di età 15-29 anni diventerebbe pari al 18% (un giovane su 6 sarebbe un immigrato). Firenze, per esempio, si troverebbe ad ospitare 73.000 immigrati rispetto ai 28.332 del 2003, e Prato ben 37.000 rispetto alle 13.900 presenze attuali.

Conferma della crescita di presenze si ha dall’odierna emanazione del Decreto Flussi: saranno presentate, a livello nazionale, più di 350.000 domande (in Toscana si stima 14.000), di cui soltanto 170.000 saranno accolte.

In questo contesto una strada verso l’integrazione nella nostra regione è rappresentata dal lavoro, realtà su cui si sono focalizzate le recenti indagini IRPET.

Nell’ultimo anno le assunzioni di lavoratori extracomunitari (oltre 52.000) confermano il trend positivo degli anni precedenti, segnando un +21% annuo.

Gli imprenditori sembrano molto disponibili ad assumere forza lavoro extracomunitaria: il 30% delle assunzioni totali, in Toscana, contro valori del 26% nel Nord Est e del 27% nel Centro. In particolare i lavoratori stranieri sono risultati presenti nel tessuto di piccola impresa tipico dei nostri distretti industriali, tra cui Prato, S. Croce e Arezzo, scenari delle interviste effettuate a 180 lavoratori stranieri.

Sono emerse condizioni lavorative particolarmente disagiate, lavori usuranti, condizioni ambientali critiche, difficoltà di inserimento, di comunicazione linguistica e di apprendimento.

Tra i lavoratori intervistati il 33% degli edili ha dichiarato di aver subito almeno un infortunio sul lavoro, tra gli operai tessili ben il 32% del totale e valori rilevanti si riscontrano anche tra i conciatori (28%) e gli orafi (24%). Il quadro regionale conferma quanto emerso dall’indagine, evidenziando una maggiore esposizione agli infortuni degli stranieri; ben 60 su 1.000 occupati si infortunano ogni anno contro 45 toscani su 1000. Da evidenziare che negli ultimi 5 anni si sono verificate anche 50 morti bianche di lavoratori stranieri.

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