Pitti Uomo: a Firenze vetrina da podio per Ferré
I giocatori di pallanuoto diventano indossatori per Loretta Caponi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2006 19:07
Pitti Uomo: a Firenze vetrina da podio per Ferré<BR>I giocatori di pallanuoto diventano indossatori per Loretta Caponi

In concomitanza con la prima giornata di Pitti Uomo Gianfranco Ferré ha inaugurato a Firenze una prestigiosa boutique all'interno del Palazzo di Orazio.

La biancheria intima diventa un capo unico sartoriale. Sono vestaglie, camicie da notte, pigiami, sottovesti, giacche da uomo in cachemire/seta e boxer con le cifre a telaio, impreziositi da pizzi, da trine, da ricami personalizzati che solo mani esperte possono realizzare, rendendoli diversi l'uno dall'altro.
La testimonianza arriva dalla sfilata di Loretta e Lucia Caponi che nel loro atelier fiorentino hanno presentato le collezioni uomo e donna, in seta, raso, lino, cotoni, nell'ambito di Pitti Uomo.
Modelli, per l'occasione, sono stati i giocatori della serie A di Pallanuoto maschile "Rari Nantes Florentia" che hanno sfilato insieme a giovani indossatrici.
Loretta Caponi ha imparato l'arte del ricamo sin da giovane acquisendo in poco tempo, grazie al suo innato spirito imprenditoriale, una clientela internazionale.
La sua sensibilità si è confrontata negli anni anche con gli ambienti della cultura fiorentina che lei frequenta con il marito, il pittore Dino Caponi, dove incontra Cardarelli, Palazzeschi, Montale, Ungaretti, Rosai e Luzi.
La collezione Caponi nasce da un patrimonio di manualità e creatività, espressione di un alto artigianato, che Loretta, insieme alla figlia Lucia, nella bottega-laboratorio di piazza Antinori traducono in una chiave contemporanea.
Da oltre 40 anni firmano i corredi di regnanti, come le lenzuola per Carloe Diana; di industriali; di magnati di tutto il mondo, come gli alberi sulla tovaglia di un Emiro Arabo.

E ancora, nomi del mondo della finanza e dello spettacolo, come Madonna, che ha fatto realizzare il corredo per la nascita del figlio Rocco, Sting e Dino De Laurentiis che a loro ha commissionato il pigiama di Hannibal.
Sono un must il camicione da notte, in flanella o cotone, arricciato al collo a punto smock, che nasce da un modello per bambini, acquistato per prima dalla duchessa di Kent; la camicia da notte ispirata ad un modello Chanel anni Trenta; e quella romantica e preziosa in satin con un nodo d'amore da cui scende una cascata di rose applicate e ricamate a mano.

LA BOTTEGA-LABORATORIO
La bottega-laboratorio di Loretta Caponi (oltre 650 mq) è il risultato di un intervento di ristrutturazione che unisce una vecchia autorimessa, con affaccio su via delle Belle Donne, ad un negozio, un tempo magazzino di pianoforti, con ingresso in piazza Antinori.
Così una culla di fine 800, quadri di vari autori, sedie anni '30, tavolini e divani, nonché una serie di collezioni, arredano il grande spazio espositivo di vendita, dagli altissimi soffitti a volta affrescati, al quale si affiancano sei camerini, un salotto ed un piccolo giardino d'inverno.

Sul retro un laboratorio dove 30 lavoranti creano i modelli esclusivi sotto la guida di Loretta e Lucia Caponi.

LA COLLEZIONE
La produzione Caponi va dai corredi per i bambini, alle camicie da notte, vestaglie e sottovesti per uomo e donna. Dagli arredi per la tavola, a quelli per il bagno, per la camera da letto e per le barche.
Loretta e Lucia creano biancheria in armonia con la casa ed il gusto personale della clientela, ma sempre con lo stile Caponi, ispirandosi ora alla tappezzeria ora al paesaggio che quella finestra lascia intravedere.

Anche gli hobby o le passioni possono guidare la loro creatività: animali selvaggi, fantasmi, segni zodiacali ed altro diventano motivo di decoro.
Tra gli ordini: una tovaglia di 50 mt per un Emiro Arabo; sette corredi di 7 colori diversi per una principessa, e il suo bambino, che dopo il parto doveva rimanere una settimana a letto; e le lenzuola per le nozze di Carlo e Diana con lo stemma della Corona.
Loretta Caponi ha collezionato negli anni pizzi, stoffe antiche, abiti e fazzoletti, esemplari rarissimi che vanno dal XVII secolo agli anni '50, acquistati nei suoi viaggi.

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