Pestaggi a Sollicciano: la Procura della Repubblica di Firenze ha deciso di aprire un´inchiesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 Dicembre 2005 22:15
Pestaggi a Sollicciano: la Procura della Repubblica di Firenze ha deciso di aprire un´inchiesta

Firenze, 6 dicembre 2005 – La Procura della Repubblica di Firenze ha deciso di aprire un´inchiesta sui Pestaggi a Sollicciano.
“Per la nota omertà che regna in un carcere i fatti sono difficilissimi da dimostrare, ma resta il dato che a Sollicciano è pesante il clima di intimidazione in cui si trovano i detenuti, e su questo la Direzione e l´Amministrazione penitenziaria devono, anzi hanno la responsabilità giuridico-penale, di fare qualcosa e subito". Arci Firenze e Altrodiritto, due delle realtà che hanno partecipato all´incontro con il direttore del carcere di Sollicciano e con il comandante delle guardie citato nel documento che denuncia gli episodi di pestaggi subiti da alcuni detenuti, chiamano ad una pronta risposta i vertici del carcere di via Minervini e dell´amministrazione penitenziaria.
”necessario che l´impervio accertamento dei fatti denunciati avvenga in un clima diverso, tale da assicurare serenità e sicurezza per l´incolumità dei detenuti stessi, altrimenti qualsiasi indagine della magistratura si risolverà in una archiviazione o, peggio ancora, rimarrà il forte rischio che gli episodi di violenza continueranno” - affermano Francesca Chiavacci e Emilio Santoro, rispettivamente presidente dell’Arci di Firenze e direttore dell’Altrodiritto.

“La direzione - ribadiscono i vertici di Arci Firenze e Altrodiritto - ha la responsabilità, penale, di creare le condizioni perché il clima sia diverso ed i fatti denunciati possano essere accertati ".
Le due associazioni ricordano che la giurisprudenza della Corte Europea di Giustizia equipara l´incubo di subire ritorsioni fisiche a trattamento inumano, e cioè a tortura. Le sentenze di condanna a carico di alcuni agenti per un caso di violenze nel carcere di Pianosa, si fonda proprio su quest´ultima giurisprudenza.
"Le associazioni non fanno politica, come dicono alcuni dirigenti del carcere fiorentino - chiudono Chiavacci e Santoro - ma tentano ogni giorno di assicurare diritti fondamentali, come l´incolumità fisica, e sociali, come l´accesso al lavoro, che spesso non trovano per tanti e gravi motivi garanzie di attuazione".

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