L’olio “Chianti Classico” è solo DOP

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2005 19:23
L’olio “Chianti Classico” è solo DOP

San Casciano, 2 dicembre 2005- Una recente sentenza del Consiglio di Stato sancisce il divieto di utilizzare la parola “Chianti” nella commercializzazione di olio extra vergine di oliva non appartenente alla denominazione.

Il Consorzio Chianti Classico diffida l’azienda Coop Italia a commercializzare olio NON DOP acquistato dall’Azienda Olearia del Chianti



Storica vittoria nella difficile battaglia per la salvaguardia dei prodotti a menzione tipica: in data 4 novembre 2005, con dispositivo n.

543/2005, il Consiglio di Stato ha ribadito la sentenza del TAR del Lazio (n. 6282 / 2004), dichiarando l’illegittimità dell’uso della parola Chianti, anche se all’interno di una ragione sociale, per la commercializzazione di olio non ottenuto da olive provenienti dal Chianti e non certificato con la DOP.



La decisione del Consiglio di Stato avrà un indubbio beneficio per i consumatori, spesso confusi da etichettature cavillose e complicate da formule di difficile interpretazione: il termine Chianti potrà esclusivamente indicare un olio a denominazione di origine protetta (DOP Chianti Classico), un prodotto tutelato da severe norme qualitative e rigidi controlli, ottenuto da olive raccolte soltanto nel territorio del Chianti e spremute nei frantoi siti in Chianti con norme vigilate e sancite in un disciplinare.





Inoltre il provvedimento potrà costituire precedente per prossimi casi analoghi e, per la prima volta, lascia intravedere spiragli di luce in uno scenario offuscato da pratiche non chiare e indicazioni generiche.



Intanto, a seguito della conferma del provvedimento, il Consorzio si è visto costretto a diffidare l’azienda COOP Italia che ha acquistato dall’azienda in causa (Azienda Olearia del Chianti) cospicui quantitativi di olio non DOP su cui compare “impropriamente” la dicitura Chianti, chiedendo il ritiro immediato del prodotto in questione.





Grande soddisfazione negli uffici del Consorzio Chianti Classico, da sempre impegnato a tutelare i suoi prodotti di eccellenza (vino Chianti Classico DOCG e olio Chianti Classico DOP) dai numerosi tentativi di frode e plagio provenienti da ogni dove. La strada è ancora lunga (ricordiamo, per esempio, che purtroppo su alcuni siti web extraeuropei è possibile acquistare del mosto per poter produrre a proprio domicilio “vino Chianti”) ma l’importantissima sentenza del Consiglio di Stato attesta e corrobora la bontà del lavoro fino ad oggi svolto.





“Non si tratta di azioni punitive” - sottolinea Vittorio Pozzesi, Presidente del Consorzio Chianti Classico – “ma di atti figli della precisa volontà di garantire ai consumatori quei valori che da anni identificano nel termine Chianti la qualità e la provenienza riconosciuta”.




Il Consorzio che tutela, valorizza e promuove l’extra vergine di oliva del Chianti Classico è stato fondato nel lontano 1975. Nel 2000 è stata riconosciuta la DOP e il Consorzio ha preso il nome di “Consorzio Olio DOP Chianti Classico”.

Oggi l’ente raccoglie circa duecentosessanta olivocoltori, con circa cinquecentomila olivi iscritti all’albo per una potenzialità di produzione che si aggira intorno ai 4000-5000 quintali d’olio, un centinaio di imbottigliatori e quasi trenta molitori. Il presidente è l’ing. Vittorio Pozzesi. La DOP Chianti Classico può vantare una capillare rete distributiva in tutto il mondo e una struttura societaria – il Consorzio, appunto - in grado di promuovere, tutelare e valorizzare uno dei gioielli più significativi del territorio.

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