Un nuovo progetto per dare sostegno ai bambini oncologici ed alle loro famiglie provenienti da tutta Italia e dall’estero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2005 22:30
Un  nuovo progetto per dare sostegno ai bambini oncologici ed alle loro famiglie  provenienti da tutta Italia e dall’estero

Firenze, 12 novembre 2005- «Costruire Nuove Radici. Progetto di sostegno a bambini oncologici provenienti da altre regioni e da fuori Italia» è il titolo del progetto creato dall’Associazione genitori contro i tumori e le leucemie infantili Noi per Voi Onlus, dall’Azienda Ospedaliera Meyer con l’Unità Operativa Oncoematologia, dalla cattedra di Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Firenze, dall’Associazione Pallium e dall’Associazione Lapo.
Il progetto che ha partecipato alla terza edizione del concorso “Percorsi di Innovazione 2004” bandito dal Cesvot ( Centro dei Servizi per il Volontariato Toscano), a cui hanno partecipato altri 379 progetti.
«Costruire nuove radici» è stato uno dei 122 progetti che hanno vinto il concorso, e sarà finanziato dal Cesvot per un totale di 64.000 euro ed ha come obiettivo quello di aiutare i nuclei familiari nella prima accoglienza e nell’integrazione nel contesto sociale.
L’idea di questo progetto è nata, dal fatto, che ogni anno numerosi bambini, anche provenienti dalle altre regioni italiane, arrivano affetti da patologie potenzialmente mortali al Meyer.

Le cure prevedono una permanenza che arriva fino ai due anni, di conseguenza queste famiglie si trovano ad affrontare oltre al problema della malattie del figlio anche tutti i problemi connessi allo sradicamento, al non avere vicino gli affetti più cari e nuove abitudini di vita e per le famiglie che provengono da fuori Italia si aggiunge anche la difficoltà di comunicazione. Tutti questi aspetti generano solitudine senso di isolamento e possono essere causa anche di quadri ansiosi depressivi che non facilitano le cure e alterano la qualità della vita.
L’intento di questo progetto, infatti, è quello di cercare di aiutare tutte le famiglie a condurre una vita il più possibile “normale” negli intervalli tra i vari step della terapia mediante la formazione di personale volontario.

Ad ogni volontario sarà affidata una famiglia con la quale cercherà di stabilire un rapporto significativo che faciliterà la rilevazione dei bisogni specifici della famiglia. Accanto a questo gruppo di volontari, circa 40 persone, ci sarà anche la figura di un mediatore culturale laddove sarà necessario.
In questo modo volontari, mediatori e associazioni promuoveranno l’iniziale inserimento nel tessuto sociale (anche individuando situazioni alloggiative per la prima accoglienza ed aiutando per gli aspetti pratici), ed in un secondo momento elaboreranno percorsi che favoriscano l’integrazione totale nel nuovo contesto attraverso corsi di alfabetizzazione, occasioni di integrazione e momenti ludici.
I primi due mesi serviranno a individuare i volontari e procedere ad una prima formazione degli stessi, per individuare i mediatori culturali e organizzare i due minialloggi per la prima accoglienza.

Successivamente, verrà assegnato a ciascun bambino un volontario e per ognuno sarà elaborato un programma specifico di supporto.
Oltre al supporto individuale, sarà molto importante l’azione di inserimento del bambino nel contesto territoriale. Tutto questo sarà raggiunto con momenti aggregativi e ludici organizzati dall’associazione Noi per Voi, rivolto a tutti i bambini.
Un progetto importante, ambizioso, ma soprattutto molto innovativo, perché vuole accompagnare il bambino e i suoi genitori durante tutto lo svolgimento della cura, non limitandosi al mero aspetto dell’assistenzialismo.

Con questo progetto si vuole creare sinergie tra le associazioni di volontariato e fra queste e il servizio pubblico sanitario, contribuendo così ad un concreta e più diffusa promozione della salute globale.

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