Nove da Firenze ha fatto due chiacchiere con Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS, sulla vicenda del presunto rapimento della bimba da parte di una nomade.
Che ne pensa Barbaro della nostra presa di posizione?
R: Non so come andrà a finire la cosa, ma rilevo come la vicenda sia stata avvolta fin dall'inizio dagli effetti perversi dello scoopismo che domina gli organi di informazione, con evidenti distorsioni... Vedremo.
Dunque qualche tipo di riflessione si può già fare...
R: Si tratta, a mio avviso, di uno dei casi in cui l'effetto mediatico travolge i fatti e li veicola in modo distorto.
Un titolo può ammazzare una persona, creare un personaggio... o condannare una nomade, come in questo caso. Anche la nostra città ha vissuto altri episodi sconcertanti da questo punto vista. Purtroppo anche i cosiddetti canali informativi alternativi non sono esenti da questo vizio: ci sono furbi anche tra gli "alternativi" che cavalcano l'onda. Un vecchio motto dell'informazione "britannica" imponeva di separare i fatti dalle opinioni. Purtroppo assisto con grande frequenza al vezzo di piegare i fatti ad un'opinione precostituita, a destra come a sinistra.
Potrei fare molti esempi...
Il fatto è che ormai l'informazione nelle redazioni si fa con il taglia-e-incolla delle agenzie...
R: E talvolta con messaggi email, con effetti davvero comici causati dal mancato controllo
delle fonti. Ben pochi fanno indagini sul campo, leggendo le fonti e cercando di capire. Per non parlare dei cosidetti notisti politici, ormai
ridotti a bivaccatori dei palazzi in caccia dell'ultimo pettegolezzo, dell'ultima battuta, dell'ultima indiscrezione.
Talmente affamati che se non gli passi qualche indiscrezione, poi non ti citano nemmeno quando hai qualcosa di intelligente da dire (parole testuali che mi ha rivolto tempo fa uno dei "migliori"...)
Un panorama disastrato...
R: l'informazione è, come la politica, lo specchio della nostra società: malata di protagonismo, cialtrona nei modi ed egoista negli obiettivi. Chiedo perdono per il pessimismo, con la speranza che non ci caschiate anche voi di Nove da Firenze.
Nicola Novelli
