Tanto medioevo toscano da scoprire sul web

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2005 13:38
Tanto medioevo toscano da scoprire sul web

Quanto la rete possa essere di aiuto per la conservazione di dati storici e correlativamente per la loro consultazione non basta mai ripeterlo. In alcuni casi il vantaggio è tangibile, immediato, quanto meno potenzialmente (l'uso effettivo del potenziale comunicativo di internet è un capitolo ancora interamente da scrivere), in altri può risultare più di nicchia, ma è in questi che l'importanza risulta sul lungo periodo ancora più evidente, proprio per scongiurare l'eventualità che la settorialità faciliti la perdita o l'inusabilità dei dati.

La Regione Toscana ha un sito istituzionale dedicato alla cultura davvero di grande importanza, e adesso si arrichisce di ulteriore valore grazie ai risultati di anni di lavoro. Le biblioteche pubbliche toscane infatti hanno compiuto negli ultimi anni un notevolissimo sforzo per potenziare ed integrare i propri servizi, operando in un contesto di cooperazione, organizzandosi in reti documentarie territoriali, così come previsto dalla Legge Regionale n. 35/1999. Proprio internet è lo strumento leader nella gestione e promozione di attività e servizi documentari, garante anche dell'autonomia e unicità di ogni singola biblioteca.

Non è un ruolo da poco, vista anche l'importanza che assume in termine di conservazione dell'identità culturale locale, e all'interno del lavoro di ricerca si inserisce la nuova banca dati Codex, frutto di un lavoro di censimento in materia di codici medievali e umanistici, cominciato ben 10 anni fa e compiuto nell'intero territorio toscano, con cui sono stati schedati, fotografati e descritti minuziosamente codici conservati in 71 diverse sedi: archivi statali e comunali, biblioteche pubbliche e private, monasteri, chiese, seminari vescovili, istituzioni culturali, musei.

Codex permette di rintracciare e parzialmente fruire di 2.700 manoscritti datati o databili entro il 1.500, con forma di libro (restano fuori frammenti e pergamene sciolte), e con esclusione dei manoscritti di natura amministrativa, contabile, archivistica. Questo straordinario risultato è anche dovuto alla collaborazione del mondo accademico e al supporto della Società internazionale per lo studio del medioevo latino, a cui la Regione ha affidato le campagne di catalogazione e la direzione scientifica del progetto.

La pubblicazione su web della banca dati è stata curata dal Centro di ricerche informatiche per le discipline umanistiche della Scuola Normale Superiore di Pisa (Signum). La consultazione del data base, integrato da immagini (oltre 3000) e dalla bibliografia, è possibile mediante ricerche per campi e per indici, su liste ordinate di termini (città, sede di conservazione, segnatura, titolo, copista, possessore, datazione, luogo di copia, manoscritti dispersi). Gli autori presenti nel catalogo sono più di 1000 e i titoli quasi 5000, sono numeri enormi, e soltanto l'organizzazione estremamente innovativa di Codex consente di ottenere risultati chiari con metodologie di ricerca molto semplici e accessibili.

Importante anche l'indice dei 'Manoscritti dispersi', ossia il cataogo con le descrizioni e, nei casi possibili, le foto, di circa 70 codici trafugati più o meno recentemente da biblioteche ed archivi toscani.

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