Testo unico del sistema radiotelevisivo: il parere del presidente della Provincia di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2005 16:28
Testo unico del sistema radiotelevisivo: il parere del presidente della Provincia di Firenze

"Mi sento di tranquillizzare i tanti cittadini che durante le recenti iniziative della Provincia si sono affezionati alla Florence Tv. Non disperderemo gli oltre 700.000 contatti per l'ennesima, scandalosa, norma di un Governo che continua a legiferare sul sistema radiotelevisivo senza il benchè minimo pudore". Così Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, ha commentato la disposizione contenuta nell'art. 5 del Testo unico del sistema Radiotelevisivo che vieta alle amministrazioni pubbliche di "essere titolari di titoli abilitativi per lo svolgimento delle attività di operatore di rete o di fornitore di contenuti" La Provincia di Firenze - che ha costituito una società interamente pubblica denominata Florence Multimedia - sta lavorando da mesi ad un canale tematico territoriale in stretto rapporto con Rai Trade.

"Florence Multimedia proseguirà nelle sue molteplici attività, a partire dalla web-tv della Provincia, in collaborazione coi comuni e le associazioni del territorio. Quanto al vero e proprio canale tematico, che pare essere l'oggetto del contendere, verificheremo con gli uffici legali gli spazi che la norma consente. E' tuttavia incredibile - ha aggiunto Renzi - che questo Governo chiuda la propria esperienza con una norma che punta a limitare lo spazio e l'azione non tanto dei governi locali, ma della vita sociale e civile della comunità." Già qualche giorno fa Renzi, che è anche responsabile di questo settore per l'Unione delle Province Italiane, era stato attaccato insieme al Presidente della Regione Sardegna Renato Soru e al sindaco di Milano Gabriele Albertini dalla federazione delle emittenti locali per una presunta incongruità con le norme della Legge Mammì.

"La compagnia di due autorevoli personaggi come Soru e Albertini mi onora", ha chiuso Renzi "e dimostra che i progetti dei quali discutiamo non sono figli di una particolare esigenza di qualche amministratore, ma del bisogno di investire su nuove forme di comunicazione e di rappresentanza che le norme nazionali dovrebbero agevolare e non contrastare."(mr)

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