Cinema :al Clorofilla Film Festival – FestAmbiente “Come prima”di Mirko Locatelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2005 15:12
Cinema  :al Clorofilla Film Festival – FestAmbiente  “Come  prima”di Mirko Locatelli

(Grosseto, 1 agosto) Il film “Come prima” vincitore del Premio Paesaggi Umani al Filmmaker Festival 2004, del Premio Miglior Corto al Corto Concorso Massimo Troisi di Pieve Emanuele (MI) e della Menzione della Giuria ad Anteprima Bellaria Film Festival, sarà proiettato al Clorofilla Film Festival, nell'ambito di FestAmbiente, Parco della Maremma il 6 agosto alle 21.00. Il film, della durata di 60 minuti, racconta la storia di Andrea, un ragazzo di 17 anni che a causa di un incidente in motorino, rimane paralizzato.

La storia si concentra sul suo ritorno a casa, sul percorso di accettazione e di consapevolezza di Andrea e di chi gli sta intorno. Nel cast, oltre a molti attori non professionisti dai 16 ai 20 anni come Fabio Chiovini, Mattia De Gasperis, Adele Castiglioni e Antonio Pisu - provenienti da scuole di teatro milanesi - possiamo annoverare la presenza di Giuseppe Cederna, nel ruolo del padre del protagonista, attore di cinema e teatro. Tra i film ricordiamo Marrakesh Express, Mediterraneo di Gabriele Salvatores e Italia-Germania 4-3 di Andrea Barzini, Il partigiano Johnny di Guido Chiesa El Alamein di Enzo Monteleone. Il ruolo di Andrea, il protagonista, è stato interpretato da Fabio Chiovini, un attore di diciassette anni, che per entrare nel personaggio ha lavorato a stretto contatto con ragazzi della sua età con lesione al midollo spinale.

Per questo training, durato tre mesi, il giovane attore è stato aiutato, oltre che dal regista (anch'esso tetraplegico), dai fisioterapisti dell'Unità Spinale Unipolare Niguarda di Milano. “La storia di Andrea – ha sottolineato il regista Mirko Locatelli- è una storia positiva dal finale aperto; il messaggio è che comunque, disabili o no, la vita riserva a tutti cose belle e cose brutte, e, seduti o in piedi, vanno affrontate. Vorrei che le persone smettessero di pensare ai disabili come poveri sfortunati o persone deboli; certo, un handicap fisico può essere limitante, ma il valore di una persona, o il grado di felicità non va misurato su quei limiti.

Nel mio film il ragazzo disabile non sarà il classico ragazzo speciale, o se lo sarà non lo sarà di certo in quanto disabile, lo sarà invece nella misura in cui lo sono i suoi coetanei, lo sarà come ragazzo di diciassette anni che cerca una strada, come tutti gli altri, e lo sarà come lo è il mondo, abitato da personaggi belli, attraenti, malvagi, ottusi, onesti, divertenti, sgraziati: sarà una voce, un corpo e un’anima come tante altre nel cinema, parlerà di se in modo naturale e troverà una strada proprio grazie a questo.”

In evidenza