Al via il progetto per una nuova impresa sociale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2005 13:41
Al via il progetto per una nuova impresa sociale

PRATO – Non è mai troppo tardi per ricominciare. E non è mai troppo tardi per intraprendere una nuova attività. Per scoprire se è vero Confartigianato Imprese Prato ha inviato una scheda informativa a un gruppo di duecento donne ex – imprenditrici, titolari, socie o collaboratrici che risultano avere cessato la loro attività, per verificare la possibilità di costituire un’azienda nel settore dell’assistenza domiciliare.

Finanziata con i fondi regionali del progetto Prosit (Progetti modello di impresa sociale) per il tramite del Cedit (l’agenzia formativa accreditata da Confartigianato), l’indagine si propone di studiare soluzioni e alternative nel settore delle pari opportunità e dell’imprenditoria “rosa”, partendo da un dato preciso: il calo delle aziende gestite da titolari donne nel periodo tra il 1998 e il 2003.

Si calcola infatti che, in questo arco di tempo le imprese di questo tipo associate a Confartigianato Imprese Prato siano diminuite di 121 unità passando dal 30,25% nel 1998 al 26,96% nel 2003 rispetto al totale delle aziende iscritte.

“È il segno evidente – fa osservare il vicesegretario Stefano Guarducci - di quanto sia più difficile per una donna conciliare le esigenze della famiglia con gli impegni dell’impresa: per queste ex – imprenditrici artigiane adesso si tratta di individuare lo sbocco giusto che consente loro di rientrare sul mercato.

Non è un caso che la scelta sia caduta su un settore, quello dei servizi alla persona, che oggi come oggi presenta buone prospettive di inserimento occupazionale”.

Il modello di riferimento è quella della cooperativa sociale Luna che, circa un anno fa, diede vita a un’esperienza di impresa autonoma, in quel caso nel campo dei servizi all’infanzia: “L’albero del melograno”, una struttura di asilo nido aziendale appositamente creata per le mamme artigiane e per le loro necessità di conciliazione dei tempi di lavoro e quelli della famiglia.



“Naturalmente – assicura Guarducci - terremo conto delle diverse risposte che saranno date sul questionario, per conoscere la disponibilità delle persone e misurare il loro interesse a partecipare all’iniziativa”.

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