Si era visto già nel giorno della sua presentazione, il rapporto tra Firenze e Bojinov non poteva essere normale, doveva toccare gli eccessi e le soddisfazioni del legame tra un tifo caldo e il suo campione. Quel giorno c'erano tantissimi giornalisti ma anche gruppi di tifosi ad affollare la sala stampa del Franchi, il diciannovenne bulgaro senza saperlo era già un idolo. Poi lo sfortunato infortunio dopo il primo goal in maglia viola, un problema che lo ha tenuto fuori per mesi e che ancora non gli permette di essere nella migliore condizione.
Il rientro difficile nelle ultime giornate di campionato con qualche critica, anche esagerata. Infine è arrivata la partita di Verona, la sfida contro il Chievo, una sorta di ultima spiaggia per entrambe le squadre. E lì è tornato a splendere il rapporto tra il giovane campione e la sua gente, ci voleva un acuto o semplicemente bastava buttarla dentro. E così è stato, Bojinov ha segnato il goal del due a zero, una rete che ha chiuso la partita e ha fatto esplodere i 10000 tifosi viola al seguito della Fiorentina.
Una corsa sotto la curva con maglietta al vento e l'Indiano del CAV (Collettivo Autonomo Viola) tatuato sul braccio. Un vanto per molti tifosi ma soprattutto il segnale di un legame che si fa sempre più forte.
Francesco Di Costanzo
