Riccardo Pangallo in "Psaico" al Teatro Puccini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2005 14:58
Riccardo Pangallo in

Dopo il grande successo della passata stagione teatrale, torna a grande richiesta Riccardo Pangallo con “Psaico”.

Un enigmatico neuropsichiatra è convinto che il bombardamento dei media sia causa di un gran numero di disturbi psichici; la sua paziente teledipendente non guarirà fino al momento in cui non verrà casualmente in aiuto del neuropsichiatra uno dei più grandi maestri del cinema…
Una cura sperimentale basata sul principio omeopatico che il male si sconfigge con il dosaggio oculato dello stesso male, da cui l’invenzione e l'uso di un farmaco speciale: il "mediatone"…

"PSAICO" è uno spettacolo sulla comunicazione, vale a dire su ogni tipologia di immagine trasmessa dalla televisione: informazione, cinema, pubblicità, politica.

Questo materiale di partenza, manipolato tramite un lungo e oculato lavoro di doppiaggio, montaggio e di “effetti speciali”, è trasformato in una sorta di anti-palinsesto imprevedibile da cui deriva una comicità esilarante.

Se già Riccardo Pangallo aveva dato prova della sua particolare abilità e comicità nella manipolazione di immagini e voci nel suo ultimo spettacolo "La Storia del Cinema", nel quale le più grandi star si prestavano al suo gioco comico e irriverente, in “Psaico” non solo tale abilità si conferma, ma raggiunge livelli di raffinatezza e di compiutezza tematica particolarmente significativi.

L’interazione tra psichiatra e paziente -surreale fin da subito in forza dell’improbabile collocazione professionale e dello stesso marcato accento dello pschiatra–narratore-protagonista (Università di Stromboli / Cattedra di Neuropsichiatria e scienze della Comunicazione)- racconta la storia della terapia di una paziente teledipendente: una cura che si svolge tramite la proiezione di immagini, prese proprio dal contesto comunicativo quotidiano di chiunque.

Queste immagini diventano stranianti e comiche in forza della manipolazione visiva e sonora di Pangallo: distratte quasi violentemente dal loro dovere di significare, si trasformano in un veicolo comunicativo di una comicità esilarante. Mussolini, Cossiga, Gorbacev, Bush, Hitler, Bin Laden, Berlusconi, Perry Mason, brani minimi di film come “La Mosca”, “Blade Runner”, “Atto di Forza”, etc., si mutano in surreali folgorazioni, la cui comicità scaturisce proprio dalla differenza tra il contesto di origine e il loro essere riportati a livello di dimensione quotidiana tramite la manipolazione sonora e visiva.

PSAICO, oltre a una sana e vigorosa comicità, offre inoltre allo spettatore una riflessione sul reale valore delle immagini e dei personaggi: grazie allo schermo, infatti, chiunque può acquistare un potere mediatico e assurgere a star, a vero e proprio mito.

Lo spettacolo è dunque anche una digressione intorno a un mezzo di comunicazione estremamente potente e affascinante, ma soprattutto e decisamente ambiguo, e a maggior ragione oggi.

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