La congiuntura dell'Industria Manifatturiera Toscana presentati oggi dai Presidenti di Unioncamere Toscana e di Confindustria Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 marzo 2005 17:30
La congiuntura dell'Industria Manifatturiera Toscana presentati oggi dai Presidenti di Unioncamere Toscana e di Confindustria Toscana

FIRENZE 11 MARZO 2005 Prosegue il periodo di stagnazione per le imprese manifatturiere toscane: la produzione annua cala dello 0,3%, pur con una leggera ripresa del giro d'affari (+0,2%) e la dinamica imprenditoriale resta negativa con un tasso annuale di crescita del -0,4%. Tuttavia le imprese, soprattutto quelle grandi e medie, mostrano una capacità di reazione all'avverso quadro congiunturale e cercano di recuperare il livello di competitività aumentando gli investimenti sulla produzione e riducendo i costi.
Lo testimonia un 2004 dove: la spesa degli investimenti è aumentata del +2,2% rispetto al 2003, anno di arretramento; il grado di utilizzo degli impianti sale al 78,1%, il più elevato dal 2001; l'occupazione industriale registra un lieve recupero soprattutto nella seconda metà dell'anno; il contenimento dei costi operativi fa scendere di quasi 2 punti l'incidenza dei costi diretti sulla produzione (36,4% contro un 38,3 del 2003) ed il livello organizzativo delle imprese sale verso forme societarie più strutturate (nel 2004 le società di capitali occupano una quota del 24,9% sul totale contro un 21,9% del 2000).

E' questo il quadro che emerge dall'analisi sulla congiuntura industriale regionale - consuntivo IV trimestre 2004 e aspettative I trimestre 2005-dati import/export III trimestre 2004 - elaborata dai Centri Studi di Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana.
Un dato positivo giunge dagli ordinativi esteri che nel IV trimestre 2004 segnano un andamento tendenziale in crescita (+3,9% rispetto all'analogo periodo del 2003), archiviando l'anno con un valore medio del +2%, mentre resta fiacca la domanda nazionale (-1 % nel IV trimestre; -0,5% il valore annuo).
"In un contesto di luci ed ombre, è un segnale di grande rilievo quello che giunge dagli ordinativi esteri - sottolinea il Presidente di Unioncamere Toscana Piefrancesco Pacini - data l'importanza che l'export riveste per le imprese manifatturiere toscane e nonostante i tassi di cambio non certo favorevoli.

Anche l'andamento degli investimenti nel 2004 (+2,2%), dopo un 2003 da dimenticare, ci conforta. Le imprese manifatturiere sembrano infatti muoversi, rilanciando uno dei fattori di competitività come gli investimenti". Comunque, continua Pacini, "Certamente deludono e preoccupano gli andamenti della produzione e del fatturato; dati peraltro in linea con quelli registrati a livello nazionale nello stesso periodo (-0,4%). La sostanziale stagnazione della produzione delle nostre imprese, dimostra come ancora i fattori critici tipici del nostro sistema economico, dovuti alle dimensioni, alle innovazioni e alle specializzazioni produttive, rappresentino un limite alla crescita del sistema".

Le piccole imprese subiscono i contraccolpi della crisi
I dati congiunturali mostrano differenze significative in base alle dimensioni d'impresa.

Le grandi imprese (con almeno 250 addetti) chiudono il 2004 in positivo: +3,4%: il tasso della produzione annuale e +6,3%. il fatturato. Continua, negli ultimi tre mesi del 2004, l'aumento del volume delle vendite, attraverso il decumulo delle scorte, e gli ordinativi esteri, nello stesso periodo aumentano del 12,5%. Regge la media impresa (fra 50 e 249 addetti) che evidenzia una crescita della produzione rispetto al trimestre precedente (+4,7%) ed al IV trimestre 2003 (+1,1%) portando il 2004 al +0,9%.

Tuttavia la crescita del fatturato "reale" diventa negativa e mostra un probabile accumulo di invenduto che sembra aumentato nel 2004.
Crescono gli ordinativi esterni (+2,0%) rispetto a quelli interni (+1,0%), con un avanzamento sulla variazione congiunturale degli addetti del +0,5% (sono già quattro trimestri che accade).
Subisce, invece, i contraccolpi della crisi la piccola impresa manifatturiera (10-49 addetti). Calano dell'1,5%, nel IV trimestre, gli ordinativi per un totale annuo di -1,7%; scendono produzione (- 0,7%) e fatturato (- 0,4).

I prezzi alla produzione rallentano la loro corsa (dal 3,8% del III al 2,5% del IV trimestre) raggiungendo a livello annuale un +4,0%. In controtendenza i dati sull'occupazione che registrano un +; 0,3%, rispetto al trimestre precedente.

Ancora sofferenze per il settore pelli-cuoio-calzature
Nel IV trimestre 2004 continua il periodo difficile per il comparto delle pelli-cuoio-calzature (-6,2%) nell'aggregato complessivo regionale.
Buone performance per la chimica-farmaceutica gomma e plastica (+1,7%).

Si rafforzano la lavorazione dei minerali non metalliferi (+2,3%) ed il comparto alimentari-bevande-tabacco (+3,7%). Recuperano il legno-mobili (+1,3%) e quello dell'elettronica e dei mezzi di trasporto (+0,2%). Rallenta la produzione delle imprese produttrici di metallo e oggetti in metallo (+1,3%); si arresta, almeno nel IV trimestre, la caduta del settore tessile-abbigliamento e della meccanica (entrambe +0,4%).
L'anno si è dunque chiuso con la crisi che tocca i settori di punta del Made in Tuscany (pelli-cuoio-calzature -3,8%, tessile-abbigliamento -1,3%, minerali non metalliferi -0,5% e meccanica -0,7%), penalizzati all'estero dal rapporto costi/produttività del lavoro e dall'apprezzamento dell'euro e da una domanda interna tutt'altro che effervescente.

Rallentano, rispetto al 2003, gli alimentari-bevande-tabacchi (+1,9%), l'elettronica-mezzi di trasporto (+2,2%). Recuperano chimica-gomma-plastica (+1,5%); i settori del legno-mobili (+1,0%) e della metallurgia (+2,2%).

Segnali di cauto ottimismo per il primo trimestre 2005
Cresce la quota degli imprenditori ottimisti. Infatti risulta positivo, e pari al 4%, il saldo tra coloro che prevedono (relativamente al primo trimestre 2005 rispetto allo stesso trimestre del 2004) un aumento del fatturato delle loro imprese rispetto a coloro che ne prevedono una riduzione.

In peggioramento le attese sulla domanda interna, migliorano quelle sull'estera ed appaiono stazionarie le aspettative sulla occupazione.

LE ESPORTAZIONI DELLA TOSCANA NEL III TRIMESTRE 2004
Nel III trimestre 2004 si rafforza la ripresa degli scambi con l'estero della Toscana che ha venduto nel mondo prodotti per circa 5,7 miliardi di euro, con un incremento dell'11,4% rispetto allo stesso periodo del 2003. Le importazioni sono aumentate dell'8,0% nello stesso trimestre. "Il contributo del canale estero per l'industria toscana sembra rafforzarsi, anche se i numeri sono ancora provvisori e vanno presi con le dovute cautele".

- commenta il Consigliere delegato al Centro Studi di Confindustria Toscana Filippo Salvi. "Incoraggia, soprattutto, il consolidarsi di una strategia di riposizionamento delle nostre imprese su quei mercati meno tradizionali e ad alto potenziale di crescita; il mondo produttivo toscano si sta muovendo nella giusta direzione". La performance dell'export regionale risulta leggermente inferiore alla media nazionale (+12,0%) ma supera di 1 punto circa la variazione tendenziale media dell'Italia centrale e di quasi 5 punti quella della regione più dinamica della macroarea, le Marche, che arrestano la loro crescita trimestrale al 6,5%.

L'export regionale verso l'Europa, che rappresenta il 62,4% della quota export, è aumentato dell'11,0%, Il mercato tedesco (in flessione dello 0,2% nel trimestre, unico dato negativo tra i principali partner commerciali europei) perde, in favore della Francia, il ruolo di primo mercato europeo per il nostro export.
Nel continente americano la crescita complessiva delle nostre esportazioni, +9,4%, limita la riduzione della quota export continentale a soli 0,3 punti percentuali, risultato di una flessione osservata nella parte settentrionale del continente (-1,7%) e la crescita prepotente delle esportazioni in America centro meridionale.

L'export verso gli Stati Uniti ha subito un decremento dell'1,5%.
In Asia la crescita delle nostre esportazioni è stato del +6,8%. La quota del Medio Oriente è cresciuta di 2,6 punti, quella dell'Asia centro orientale è scesa nella stessa misura ed in seno a questa ultima macroarea di mercato si segnala il crescente peso della Cina e di Hong Kong (ma anche dell'India, almeno nel trimestre in oggetto).
Sebbene il valore assoluto delle esportazioni toscane verso il continente africano resti modesto (poco più di 240 milioni di euro), aumenta il dato relativo alla crescita tendenziale dell'export (+48,2%) dovuto sostanzialmente all'Egitto.

L'export è in crescita nel III trimestre 2004, in tutti i macro-comparti del manifatturiero regionale eccettuata la categoria residuale degli 'altri prodotti delle industrie manifatturiere'.

Buona la performance dei prodotti tessili e del pelli e cuoio che nel loro insieme restituiscono una boccata d'ossigeno al sistema-moda regionale nel terzo trimestre.
Tuttavia, l'esame dei primi tre trimestri evidenzia settori per i quali la dinamica dell'export sembra consolidarsi su un sentiero di crescita sostenuta - come i metalli, le macchine ed apparecchi meccanici e le macchine elettriche ed elettroniche - ma anche comparti caratterizzati da performance altalenanti - come chimica e minerali non metalliferi - ovvero settori che dalle difficoltà di inizio anno sembrano cominciare ad invertire il trend almeno per la componente export - come il sistema-moda, l'alimentare, il settore cartario, gomma e plastica, i mezzi di trasporto.

LE IMPORTAZIONI PER AREE GEOGRAFICHE E SETTORI
Nel periodo luglio-settembre 2004 le importazioni della Toscana sono aumentate dell'8,0%.

Il maggior contributo proviene dai mercati asiatici (+28,9%) con una crescita in Cina del 24,2%. I prodotti asiatici invadono il nostro mercato interno raggiungendo, nel 3° trimestre, il 20,5% sul totale delle importazioni.
Spicca la marcata flessione degli acquisti della nostra regione negli Stati Uniti (-37,0%) in controtendenza con quanto avviene a livello nazionale. La Toscana mostra dunque una certa reattività nell'adeguamento dell'export alle dinamiche di crescita dei paesi emergenti; mentre si registra una minore flessibilità nel cogliere gli aspetti positivi della debolezza del dollaro sul fronte degli acquisti.
La crescita delle importazioni nel manifatturiero è del 6,0%.

Abbiamo incrementato gli acquisti sui mercati internazionali di prodotti tessili, pelli e cuoio, prodotti chimici, gomma e plastica, minerali non metalliferi e metalli, mentre risulta in flessione l'import di prodotti dell'industria cartaria, di macchine ed apparecchi meccanici e di prodotti accorpati nella categoria residuale 'altri prodotti dell'industria manifatturiera'.

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