Sociale: via al sistema integrato di interventi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2005 19:16
Sociale: via al sistema integrato di interventi

Approvata dal Consiglio regionale una proposta di legge sul sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale. Lo scopo è dar vita ad un sistema integrato di interventi e servizi a carattere di universalità. L’atto inserisce il sistema sociale nel modello del welfare toscano dando vita ad un sistema integrato di interventi e servizi sociali. Come ha spiegato Federico Gelli, presidente della Quarta commissione, la programmazione e l’organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali competono alla Regione e agli Enti locali che, nell’ambito delle rispettive competenze, agevolano il ruolo del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo e degli altri soggetti privati senza scopo di lucro.

Il sistema integrato si realizza col coordinamento fra i servizi sociali e sanitari, l’integrazione con le politiche abitative, dei trasporti, dell’educazione, del lavoro, dello sport, con tutti gli interventi finalizzati al benessere della persona, ma anche attraverso la cooperazione e la concertazione fra i diversi livelli istituzionali, i soggetti pubblici e privati del settore, i sindacati e le associazioni degli utenti e dei consumatori. Gli attori istituzionali di questo sistema sono i Comuni, le Comunità montane, le Province e la Regione, mentre gli attori sociali sono le famiglie, il terzo settore e le organizzazioni sindacali.

Per la realizzazione del sistema è stato adottato il metodo della programmazione degli interventi e delle risorse sulla base della rilevazione dei bisogni negli ambiti territoriali, della verifica dei risultati in termini di qualità e di efficacia. La valutazione ed il monitoraggio del sistema vengono realizzate dall’Osservatorio sociale regionale. Il sistema integrato è finanziato con le risorse stanziate dagli Enti locali, dalla Regione, dallo Stato e dall’Unione europea, nonché da risorse private.

La proposta di legge, ha sottolineato Gelli, individua apposite politiche per le famiglie, i minori, gli anziani, i disabili, gli immigrati, i popoli Rom e Sinti, le persone a rischio di disagio sociale, e favorisce interventi di rete per contrastare la violenza contro le donne ed i minori. Hanno infatti diritto agli interventi le persone residenti in Toscana, ma anche altri soggetti, tra cui i minori di qualsiasi nazionalità, comunque presenti sul territorio. Nel corso del dibattito si è detto subito a favore Pieraldo Ciucchi, che ha evidenziato come questa legge, a suo dire, rappresenta un atto significativo sia sotto il profilo politico che sul piano della programmazione in quanto l’intendimento dichiarato è quello di contrastare un fenomeno, quello delle povertà e dei disagi sociali estremi, che sono sempre più ampi e gravi e sempre di più interessano la Toscana.

Anche secondo Marco Carraresi la legge è soddisfacente, negli intendimenti, in quanto tenta di dare una risposta concreta ad una serie di emergenze legate al disagio sociale che lo stesso consigliere ha definito di prioritaria importanza. Si tratta di una legge, secondo Carraresi, che sostiene questioni, come la centralità delle comunità locali e il ruolo della famiglia, definite essenziali. Inoltre, sempre secondo Carraresi, la legge prevede una serie di interventi volti a contrastare le criticità e definisce i livelli di assistenza nel rispetto del criterio di solidarietà e adeguatezza.

Alberto Monaci ha ringraziato Gelli per l’illustrazione fatta in Aula consiliare del testo di legge ed ha sottolineato l’apporto dato dalla Quarta commissione che, secondo quanto affermato da Monaci, ha garantito una risposta esaustiva a tutte le problematiche poste nelle audizioni. Secondo Monaci, inoltre, la legge è adeguata alle reali esigenze di controbattere le marginalità e pertanto ha anticipato che il suo gruppo avrebbe votato a favore. Mario Ricci, dopo aver ricordato che il suo gruppo in Quarta commissione si è astenuto, ha detto che se da una parte l’impostazione socio-sanitaria di fondo è condivisibile, dall’altro la Toscana non può considerare il ricorso al privato come sostitutivo del servizio pubblico.

Il sistema misto pubblico-privato, secondo Ricci, deve essere comunque caratterizzato dalla forte prevalenza del pubblico e il ricorso ai servizi privati, ha aggiunto, deve essere inteso come momentaneo. Ad ogni modo, secondo Ricci, svariate sono gli aspetti non condivisibili presenti in questa legge. Uno di questi, ha sottolineato, è l’arretramento fatto dal piano rispetto alle donne e ai loro diritti. Anche l’assessore alle Politiche sociali, Angelo Passaleva, è intervenuto bel dibattito.

Ha definito snella ma completa la legge poi approvata ed ha sottolineato il contributo dato dalla Quarta commissione. Passaleva ha anche detto che, con questa legge, si cerca di aiutare e garantire il ruolo del volontariato, della cooperazione sociale e dell’associazionismo ed ha ricordato che lo scopo essenziale è dare risposte serie e concrete alle marginalità sociali più estreme, alle difficoltà delle famiglie e degli immigrati, individuando apposite politiche per i minori, gli anziani, i disabili, i popoli nomadi e più in generale per tutte le persone a rischio disagio sociale.

Passaleva, inoltre, ha sottolineato come questa legge, oltre a prescrivere scelte possibili, intenda garantire soluzioni coerenti con le potenzialità del territorio toscano. Insieme alla legge, è stato approvato anche un ordine del giorno, proposto inizialmente da Marco Carraresi ma poi modificato e firmato anche da Paolo Cocchi, per promuovere specifiche norme di sostegno alla maternità, tra cui programmi personalizzati a favore delle donne in gravidanza. Sull’ordine del giorno, i consiglieri di Rifondazione comunista hanno votato contro, ed alcuni consiglieri dei Democratici di sinistra si sono astenuti.

Il testo finale della legge ha accolto alcuni emendamenti. Tra questi, la soppressione di un comma relativo alle attività dei consultori, che prevedeva “la valorizzazione delle funzioni della famiglia fondata su relazioni reciproche di stabilità, di responsabilità e di solidarietà dei componenti”. Anche per l’approvazione di questo emendamento, al quale si era opposto, Marco Carraresi ha dichiarato un voto di astensione, pur sostenendo che la legge contiene elementi condivisibili. Sempre per dichiarazione di voto sono intervenuti anche Anna Maria Celesti e Mario Ricci.

Alla fine, la legge è stata approvata col voto favorevole della maggioranza e l’astensione di centro-destra e Rifondazione. (ps/cem/mc/ab)

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