Giocoli (FI): «Per gli errori di Infotirrena non bastano le scuse del Comune»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2005 22:46
Giocoli (FI): «Per gli errori di Infotirrena non bastano le scuse del Comune»

«Troppo facile limitarsi alle scuse con i cittadini quando gli errori non sono dovuti solo ad inesattezze o disguidi ma anche all'ignoranza della legge vigente». Lo ha detto la consigliera di Forza Italia a proposito «delle lacune abissali e ormai annose della Infotirrena, concessionario del Comune per la riscossione dei tributi». «Nel luglio 2000 - ha ricordato Bianca Maria Giocoli - l'allora assessore Cecchi si scusava pubblicamente per gli errori della Infotirrena, nel dicembre 2004 l'assessore Albini si scusa anche lei pubblicamente sempre per gli "svarioni " di questa società invitando i cittadini a segnalare anche telefonicamente tali errori.

In molti casi questi non sono riconducibili solo ad inesattezze nelle trascrizione dei dati o dei pagamenti ma anche a vera e propria ignoranza della legge vigente». «Per fare un esempio - ha spiegato la consigliera di Forza Italia - nonostante la legge che ha abolito della tassa di successione con conseguente cessazione dell'obbligo di presentazione della comunicazione della variazione Ici, gli uffici Infotirrena continuano ad inviare le relative sanzioni per omessa dichiarazione, dimenticando anche a quanto scritto nella guida Ici del Comune di Firenze.

I cittadini hanno cercato di contattare Infotirrena per segnalare l'errore e cercare di collaborare: non è servito a niente perché gli uffici preposti si ostinano a dare informazioni sbagliate agli utenti che dovranno ricorrere alla commissione tributaria salvo poi vedersi annullare la sanzione prima della udienza per non pagare le spese di giudizio». «Visto che le sanzioni sono di importo ridotto, ovvero 40/50 euro - ha sottolineato - sono molti i cittadini, soprattutto anziani, che pagano quando arriva l'avviso di contestazione della sanzione per timore, per non perdere tempo e denaro per telefonate, raccomandate accessi agli uffici, bolli per il ricorso onorari per il professionista incaricato.

Ci auguriamo che non si "giochi" su questi equivoci per vessare i cittadini e incamerare denaro per le casse comunali. Ricordiamo che l'amministrazione comunale ha comunque il potere e il dovere di esercitare il controllo sul regolare svolgimento delle attività del concessionario secondo quanto previsto dal capitolato. Sarebbe opportuno che lo esercitasse realmente».

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