Teatro della Pergola: Paolo Poli da venerdì 11 a domenica 20 febbraio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2005 17:28
Teatro della Pergola: Paolo Poli da venerdì 11 a domenica 20 febbraio

Dopo L’Asino d’oro, I Viaggi di Gulliver e Jacques il fatalista, la commedia umana di Paolo Poli si arricchisce di nuovi personaggi, usciti per questo spettacolo dalle pagine di un best seller americano d’inizio secolo, Il ponte di San Luis Rey. Una galleria di nobili e servi, damigelle e marchese, laici e porporati che incalzano la fantasia dell’attore, di Emanuele Luzzati e degli abituali compagni di viaggio. Il venerdì 20 luglio 1714, a mezzogiorno, il più bel ponte di tutto il Perù si spezza inspiegabilmente a più di cento anni dalla sua costruzione e cinque viaggiatori precipitano nell'angusto torrente sottostante.

Il romanzo, scritto nel 1927 da un Wilder appena trentenne, gli valse il premio Pulitzer: attraverso lo sguardo curioso del missionario fra' Ginepro, a cui accade di assistere alla disgrazia, l'autore ripercorre la vita delle vittime, cercando nelle loro storie gli indizi e le ragioni latenti del disegno divino che ha decretato la morte proprio di "quei cinque". La Marchesa di Montemayor, madre amorosissima quanto nevroticamente ossessiva, e la sua damigella di compagnia, la piccola orfana Pepita; il giovane e ombroso Esteban, inscindibilmente legato al fratello gemello da un affetto animale; il saggio ed erratico zio Pio, un "vecchio Arlecchino" maestro di teatro e di vita in società, e il figlio della sua pupilla, l'acclamata attrice Camilla Perichole: gli scomparsi rivivono nella dirompente arte comica di Paolo Poli e si trasformano, assieme all'attore che interpreta en travesti i personaggi corrosi e brulicanti di un'intera società.

In questa cornice sudamericana, agitata da un’umanità variopinta, tra i fiabeschi scenari di Lima e dei picchi scoscesi del Machu Picchu, Paolo Poli non manca di incastonare citazioni di Gramsci, di Carlo Porta, di Mark Twain o di Sciascia

"Si va" – per dirla con le parole di Poli – "da un’aristocratica presa per il culo a un’attrice consumata e ambiziosa, da santuari a processioni, a figlie alienate e orfanelle. Si va da gemelli scrivani, ex scaricatori di porto che giacciono come Cristi del Mantegna a scenari goyeschi, alla gotta, alla noia che è l’ansia dell’anima, all’amore che è un non-so-che che viene da non-so-dove e finisce non-so-come.

Baiadere, eunuchi, ondate di vaiolo, bambini intensi come mostri che gli adulti fabbricano con i loro rimpianti, e una certezza: che è meglio avere grossi difetti piuttosto che piccole virtù. Ecco il succo del copione."
Suore misericordiose e arcivescovi gaudenti, viceré annoiati afflitti dalla gotta e inquieti navigatori di oceani intrecciano biografie avventurose e pittoreschi caratteri grazie a un manipolo di attori diretti dal grande caratterista, che conferma il lungo sodalizio con lo scenografo genovese Lele Luzzati.

Nelle calde scene in cui spiccano i coloratissimi costumi ideati da Santuzza Calì, la colta ironia, l'umorismo sfrenato e la scanzonata e intensa umanità del camaleontico attore-regista-autore ci lanciano in una labirintica ed esilarante ricerca dell'uomo, più che del suo misterioso destino.

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Lo spettacolo fa parte dell’abbonamento Passteatri, queste le modalità ritiro dei tagliandi per gli abbonati:
A partire da martedì 1° febbraio basterà recarsi presso la biglietteria di prevendita del Teatro, ubicata in via della Pergola 12 e aperta dal martedì al sabato (9.30/13.00 – 15.30/18.45) e la domenica (10/12.15) muniti del carnet abbonamento, e scegliere il giorno in base alla disponibilità, ritirando contestualmente il tagliando valido per l’ingresso.

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