Il Maggio musicale ha approvato il bilancio: le reazioni della politica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2005 20:13
Il Maggio musicale ha approvato il bilancio: le reazioni della politica

«L'approvazione del bilancio preventivo è un fatto rilevante che permette di avviare il confronto sul piano industriale anticipato, nelle linee guida, dal sovrintendente Giorgio Van Straten nella riunione del consiglio di amministrazione». E quanto ha dichiarato il consigliere dei DS Dario Nardella dopo l'approvazione, dal parte del consiglio di amministrazione, del bilancio preventivo della "Fondazione del Teatro del Maggio musicale fiorentino" con quattro voti favorevoli e tre astensioni.

«Il successo - ha aggiunto Nardella - è anche il merito del senso di responsabilità dei quattro consiglieri che hanno votato a favore e, in particolare, dell'opera di mediazione del sindaco Domenici che è anche presidente del consiglio di amministrazione. A questo punto la parola passa alle istituzioni pubbliche, ai finanziatori privati e alle forze sindacali per rilanciare nel migliore dei modi questa istituzione». «Purtroppo - ha concluso il consigliere dei DS - desta meraviglia il voto di astensione, in consiglio di amministrazione, di Luca Pontello, unico rappresentante della Camera di Commercio, dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, di Assindustria e di altri privati.

A questo punto si apre un problema di chiarimento con questi soggetti per capire se vi è un dissenso concreto, e per quali motivi, nei confronti della gestione della Fondazione».
Una mozione che invita il Sindaco ad «istituire un presidio permanente di forze di pubblica sicurezza in piazza Santo Spirito» è stata presentata dai consiglieri Marco Stella (FI) e Gaia Checcucci (AN). «Non può e non deve passare sotto silenzio l'appello lanciato dal parroco della basilica - hanno aggiunto - perché dimostra l'assoluta impotenza da parte della chiesa e dei cittadini del quartiere di fronte di un problema che di degrado e di ordine pubblico non episodico ma permanente al quale si doveva porre rimedio da tempo».

«E' del tutto evidente - hanno proseguito Stella e Checcucci - che l'amministrazione non ha saputo dare risposte concrete per garantire la vivibilità e la sicurezza a cominciare dai fedeli che si recano in un luogo sacro. La prima misura da attuare è quella del presidio permenante». Un intervento, scrivono i due esponenti del centrodestra, necessario per «arginare il dilagare di episodi di microcriminalità che stanno creando vivaci proteste e malesseri tra cittadini ed operatori di commercio» e «garantire ai cittadini il diritto alla sicurezza e al rispetto delle norme della convivenza civile».

«L'assessore Cioni si vanta dei risultati dell' "ufficio per le piccole cose" - hanno concluso - la questione di piazza Santo Spirito rientra tra queste?».
E' stato approvato oggi dal Consiglio l'ordine del giorno sul Teatro comunale e sulla situazione nazionale delle altre fondazioni lirico - sinfoniche. Il testo presentato dal presidente della commissione cultura Dario Nardella, dai capi gruppo di centro sinistra e dagli altri consiglieri di maggioranza della Commissione , ha avuto il voto di tutti i partiti di centro sinistra, di Rifondazione e dell'Udc.

"Quest'ordine del giorno - ha detto Dario Nardella- riprende le critiche e le proposte della lettera aperta del Ministro Urbani di due giorni fa su tagli del governo alle Fondazioni lirico - sinfoniche e invita il Sindaco Leonardo Domenici a seguire con attenzione gli sviluppi futuri del teatro, promuovendo anche una vertenza nazionale su questi problemi. Dispiace il voto contrario di Forza Italia e Alleanza Nazionale che così dimostrano di non condividere neanche le perplessità del loro Ministro"
«I consiglieri del centrodestra hanno dimostrato grande senso di responsabilità».

Così il consigliere di Forza Italia Marco Stella commenta «le decisione di alcuni componenti del consiglio di amministrazione della "Fondazione del Teatro del Maggio musicale fiorentino" di astenersi dalla votazione del bilancio preventivo». «Su tale Fondazione grave un deficit pesante, strutturale che non deriva dalle minori entrate statali - ha aggiunto Stella - noi vogliamo salvare questo prestigioso ente culturale, vero fiore all'occhiello della nostra città, ma ora ci deve esse un'operazione di trasparenza: i contribuenti hanno diritto di sapere qual è il piano di risanamento aziendale».

«Nello stesso tempo - ha concluso il consigliere di Forza Italia - si devono individuare chi ha portato il Teatro comunale in queste condizioni: che ha sbagliato deve avere almeno il coraggio di assumersi le proprie responsabilità».
"Il Maggio Musicale fiorentino è una realtà culturale importante per la città, alla stessa stregua del Museo degli Uffizi, in un momento storico nel quale tutto il comprensorio fiorentino si sta deindustrializzando, l'arte e la cultura rimangono gli unici punti di forza trainanti della nostra economia cittadina.

Il preoccupante deficit della Fondazione del Maggio, che è quintuplicato nel giro di due anni, deve spingere tutte le istituzioni interessate, a trovare delle soluzioni strutturali che consentano il proseguimento delle attività di questa Fondazione". È il commento di Mario Razzanelli relativamente alla discussione in Consiglio Comunale incentrata sul bilancio della Fondazione del Maggio. "Il principio fondamentale che deve ispirare l'organo amministrativo - ha proseguito il capogruppo dell'UDC in Consiglio Comunale e socio sostenitore della Fondazione - è quello che qualsiasi decisione non può andare a scapito della qualità e della produttività degli spettacoli.

È con preoccupazione che si legge sulla stampa, che la riduzione del deficit di bilancio venga fatta, in parte, col taglio di rappresentazioni e della presenza a Boboli. La diminuzione della qualità e della produttività può comportare l'avvio di una spirale negativa come la diminuzione dei contributi dello Stato, la perdita di spettatori con conseguenze sui bilanci futuri che rischiano di avvitarsi su se stessi. Altresì occorre curare con attenzione gli strumenti di finanziamento e non farsi prendere la mano dalla possibilità di risanare il bilancio con semplici operazioni di cassa come la vendita della Longinotti.

Lo stesso dicasi per i fondi accantonati, di cui una parte per il t.f.r. sono stati utilizzati per far fronte a spese correnti, senza che ne sia stato fatto alcun cenno nella riunione di oggi del C.d.a.". "In questo quadro - ha concluso Razzanelli - ho presentato un emendamento che è stato recepito nell'o.d.g. della maggioranza che «raccomanda al sindaco di promuovere, tra le varie misure, l'istituzione nella Fondazione del Maggio, di un «comitato di fund raising» che abbia come nucleo centrale gli attuali soci sostenitori privati della fondazione stessa.

Ritengo che oggi l'impegno dei privati debba essere uno degli strumenti fondamentali per il finanziamento e la sensibilizzazione dei cittadini. Basti pensare che teatri come il Covent Garden di Londra annoverano ben 25.000 soci. Nonostante i rapporti di grandezza, non c'è nessuna relazione con i nostri 150 soci. È come se Londra e dintorni avessero una popolazione di 150 milioni di abitanti".
«La crisi della "Fondazione del Teatro del Maggio musicale fiorentino" si colloca in un momento di crisi generale degli enti lirici italiani e di pesanti tagli al "fondo unico dello spettacolo" da parte del governo nazionale.

Irresponsabile quindi farne una strumentalizzazione politica da parte della Casa delle Libertà, recuperando solo all' ultimo momento con il voto favorevole del proprio rappresentante» E' quanto ha detto la consigliera della Margherita Rosa Maria Di Giorgi. «Colpisce l'astensione del rappresentante dell'associazione industriali - ha aggiunto - considerando l'attenzione che invece il mondo dell'imprenditoria dovrebbe dare ai soggetti culturali della città. E' proprio nei momenti di maggiore difficoltà che è necessario dare fiducia agli organi dirigenti.

A chi serve mettere in crisi questa prestigiosa istituzione culturale? Non certo alla città e nemmeno alla sua imprenditoria». «Con le sue produzioni - ha concluso la consigliera De Giorgi - il teatro comunale rappresenta una delle esperienze culturali più significative, che rendono riconoscibile Firenze nel mondo. I deficit si affrontano e si risolvono, con senso di responsabilità e con un impegno collettivo, certamente delle istituzioni pubbliche ma anche con un convinto intervento dei soggetti privati».

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