Le primarie in Toscana il 20 febbraio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2005 22:24
Le primarie in Toscana il 20 febbraio

Lunedì 7 febbraio 2005 alle ore 21,15 presso il Circolo Arci "La Costituzione" (via Gramsci, 560) a Sesto Fiorentino, incontro sulle "Elezioni primarie: un voto per contare, un'occasione per partecipare". Intervengono: Adriano Chini, candidato alle elezioni primarie; Andrea Barducci, vicepresidente della Provincia di Firenze; Gianni Gianassi, sindaco di Sesto Fiorentino. Conclude: Vittoria Franco, senatrice DS.
Domani, domenica 6 febbraio le sezioni dei Democratici di Sinistra  saranno aperte dalle 10.00 alle 12.00 per lanciare la campagna di tesseramento 2005 dell'Unione comunale di Empoli.

Vittorio Bugli, candidato alle elezioni primarie, incontrerà i compagni per parlare con loro dell’imminente appuntamento elettorale. Per le elezioni primarie, in quanto strumento assolutamente nuovo di consultazione democratica, è necessaria un’approfondita informazione, ed è per questo che la Federazione Ds dell’Empolese Valdelsa ha messo a disposizione la sede di Via Fabiani 64 a Empoli, come punto di confronto con tutti i cittadini che desiderino avere materiale e indicazioni precise sulle elezioni primarie e regionali.

Vittorio Bugli, già da domani, seguirà la campagna di tesseramento 2005 nelle sezioni empolese aperte dalle 10.00 alle 12.00 e sarà disponibile per incontrare i cittadini e spiegare loro che le primarie rappresentano un’occasione importantissima di partecipazione democratica.
"Le primarie in Toscana -afferma Antonio Bacchi, Direzione nazionale Radicali Italiani, Segretario associazione radicale fiorentina “Andrea Tamburi”- fissate per legge il 20 febbraio a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste, rappresentano un clamoroso caso di deviazione al di fuori dei parametri di legalità da parte delle istituzioni.

Il quadro è aggravato dal fatto che questo accade in un contesto già fatto di sistematica violazione della legge, come testimoniato dalle 83 denunce radicali per irregolarità nelle presentazioni delle liste in occasione del voto regionale del 2000. I cittadini e i procuratori della repubblica devono sapere che oggi, una forza politica che nella nostra regione intendesse usufruire della possibilità di partecipare alle primarie, si troverebbe impossibilitata a rispettare la legge per mancanza dei tempi tecnici necessari, dopo la consultazione, a completare la presentazione delle liste.

Non si tratta solo di effettuare in dieci giorni la raccolta delle firme, prima di tale operazione vi sono infatti da conoscere i risultati del voto per le primarie, da preparare e stampare i moduli con i candidati, da farli arrivare nelle sedi istituzionali preposte alla raccolta. Infine, dopo la raccolta delle firme vera e propria, vi è tutta la parte di recupero dei certificati elettorali e di preparazione della documentazione necessaria alla presentazione vera e propria delle liste. In tutta evidenza questa serie di operazioni non è compatibile con il lasso di tempo che separa il 20 febbraio dalla scadenza per la presentazione delle liste, del 3 di marzo.

Quale sia invece il giusto ordine di grandezza lo dimostra la vecchia legge elettorale, che metteva a disposizione di ogni lista fino a 180 giorni per completare tutto il procedimento. Ci rivolgiamo quindi direttamente al presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, al quale chiediamo di considerare la gravità della situazione e di intervenire di conseguenza, con la necessaria urgenza, per impedire il compiersi di un ulteriore elemento di illegalità in una fase, quella della presentazione delle liste, già caratterizzata di suo da altri rischi di irregolarità e brogli, come ci insegnano le esperienze delle passate campagne elettorali.

Per risolvere il problema non basta la pur necessaria riduzione del numero di firme previsto per la presentazione delle liste, in quanto tutto il processo, prima e dopo quella fase, già da solo non è compatibile con i termini previsti dalla legge sulle primarie. Per garantire pari condizioni per tutti i soggetti politici, e creare le condizioni per il rispetto della legge da parte degli stessi, occorre anche un adeguato rinvio del voto".

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