La tecnologia avanza, la contraffazione indietreggia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2005 21:38
La tecnologia avanza, la contraffazione indietreggia

3.600.786 i sequestri di merci contraffatte ed usurpate eseguiti nel 2004 dalla Guardia di Finanza della Toscana (639.694 nel 2003 e 477.678 nel 2002). Oltre 260 milioni il valore dei sequestri operati da tutte le forze dell’ordine. 436 i falsi d’autore sequestrati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Firenze (+50% rispetto al 2003). Giocattoli (67%), marchi d’abbigliamento ed accessori (21%), compact-disk e dvd (3%) le tipologie di merci maggiormente contraffatte nel 2004 (Rapporto Gdf Toscana).

Questi alcuni dei numeri del fenomeno contraffazione in Toscana che lunedì 7 febbraio sarà al centro del convegno “La tecnologia avanza, la contraffazione indietreggia” organizzato da Confartigianato Imprese Firenze in collaborazione con la Camera di Commercio (ore 9:00, auditorium C.C.I.A.A. Firenze, Piazza dei Giudici, 3). “Il fenomeno sarà analizzato, con particolare attenzione ai settori agro-alimentare, moda-accessori ed opere d’arte, da imprenditori, esperti, rappresentanti di Guardia di Finanza, Carabinieri dei Nuclei Anti Sofisticazioni e Tutela Patrimonio Culturale ed Agenzia delle Dogane.

Al contempo saranno fornite anche soluzioni, sia tecniche che politiche” spiega Andrea Pieri, VicePresidente Confartigianato Imprese Firenze. Tra i relatori nomi di primo piano della vita politica, culturale, economica e scientifica italiana come il Sen. Francesco Bosi, Sottosegretario di Stato alla Difesa; Antonio Paolucci, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino; Antonio Brotini, Presidente della Confederazione Europea della Calzatura; Giorgio Natalino Guerrini, Presidente Nazionale Confartigianato; Luca Mantellassi, Presidente della Camera di Commercio di Firenze e Vito Cappellini, Direttore del Centro di Eccellenza della Comunicazione e Integrazione dei Media dell’Università degli Studi di Firenze.
“Un fenomeno (con volume d’affari stimato a livello nazionale tra 3,5 e 7 mld di euro) dannoso a più livelli: per l’economia delle imprese (dalle mancate vendite alla perdita d’immagine e credibilità), la sicurezza dei consumatori (specie nei settori alimentare e farmaceutico), l’Erario pubblico (evasione di I.V.A.

ed imposte sui redditi), il mercato (alterato nel suo funzionamento dalla concorrenza sleale basata sui minori costi di produzione) e la società (dallo sfruttamento di soggetti deboli assodati dal racket del lavoro nero al re-investimento dei profitti in attività delittuose)” conclude Pieri.

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