Arriveranno in più di mille, di età compresa tra sei e quattordici anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2005 19:26
Arriveranno in più di mille, di età compresa tra sei e quattordici anni

Sono i ragazzi cristiani, ebrei e musulmani che domenica 30 gennaio parteciperanno all'incontro interreligioso organizzato dalle comunità religiose, le chiese e la delegazione regionale dell'Azione cattolica italiana. L'iniziativa, che si caratterizza per essere una grande occasione di dialogo tra le giovani generazioni, è stata presentata questa mattina in Palazzo Vecchio dagli organizzatori, ovvero i rappresentanti delle comunità Ebraiche di Firenze e Siena, le comunità Islamiche della Toscana, l'Azione Cattolica della Toscana e la Diocesi fiorentina della Chiesa Cattolica, le Chiese Evangeliche fiorentine Apostolica Italiana, Battista, Metodista e Valdese, le Chiese Ortodosse Russa e Rumena di Firenze.

A fare gli onori di casa il sindaco Leonardo Domenici. "Sono particolarmente lieto che una parte delle iniziative, promosse dalle chiese e dalle comunità religiose, si svolgano nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio - ha spiegato il sindaco Domenici -. Spero che questa iniziativa sia la prima tappa di un lavoro più ampio, di un dialogo e confronto interreligioso che, per le sue valenze culturali e civili, non può non interessare anche la politica e le istituzioni. Il fatto poi che questa iniziativa così significativa si svolga a Firenze, che l'anno scorso ha festeggiato i 100 anni della nascita di Giorgio La Pira, non è affatto casuale: è importante - ha aggiunto ancora il sindaco - che Firenze, collegandosi alla tradizione di città operatrice di pace, sia il punto di riferimento e il luogo ideale per il dialogo e il confronto, elementi fondamentali per costruire un futuro migliore soprattutto proprio per i ragazzi".

Per quanto riguarda l'incontro di domenica, l'obiettivo degli organizzatori è dare la parola ai più piccoli in modo che gli adulti, in questo caso i responsabili delle istituzioni civili, delle chiese e comunità religiose e delle associazioni, possano ascoltare e recepire le sollecitazioni che arrivano dai ragazzi. "L'elenco dei promotori - si legge nel documento elaborato dagli organizzatori - è sufficiente per cogliere il valore dell'appuntamento, che nel titolo richiama in maniera forte l'esigente prospettiva dell'unità dell'intera famiglia umana, dei mille anni di pace e di civiltà verso cui deve aprirsi il cammino storico dell'umanità, unica alternativa a scenari apocalittici di globale conflittualità e di 'scontri di civiltà'.

Dare voce ai ragazzi infatti è un invito a superare ogni pessimismo, a nutrire nuovamente la speranza, e a ritrovare fiducia nelle più genuine espressioni dell'animo umano: la creatività e la fantasia, il dialogo e il negoziato, il diritto e la giustizia, la spiritualità, la stima e l'incontro amichevole fra civiltà, popoli, religioni, nazioni. A Firenze meglio che altrove - continuano gli organizzatori - il valore dell'iniziativa si coglie immediatamente inserendosi nel percorso del centenario della nascita di Giorgio La Pira e legandosi alla sua ricca tradizione di città di pace e di dialogo.

E proprio da Firenze e dall'Incontro dei ragazzi della grande famiglia di Abramo potrà giungere all'intera umanità, in tutta la sua potenzialità e vitalità, l'appello dei più piccoli alla pace, alla concordia e al dialogo. Le Comunità religiose e le Chiese che hanno promosso questa iniziativa auspicano che da questo e altri incontri e dal coniugarsi di sentimenti comuni di credenti e non credenti, possano nascere opportunità importanti per il dialogo e per il reciproco rispetto fra persone di culture, fedi, idee e modi di vivere diversi.

Auspichiamo - continuano gli organizzatori - che la Città di Firenze possa confermarsi spazio libero e aperto di dialogo e a tal fine vogliamo metterci a disposizione per vivificare questa vocazione della città e della nostra terra nei confronti dell'intera umanità. Le nostre fedi ci inducono a proseguire nella ricerca dell'unità e della giustizia, della pace universale e della solidarietà, e i fatti che la cronaca ci sottopone rendono ancora più urgente questa prospettiva. Il messaggio del Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, la significativa presenza del Presidente della Giunta regionale della Toscana, del Presidente della Provincia di Firenze, del Sindaco di Firenze e Presidente dell'Anci e di molti altri Sindaci della Toscana, la testimonianza di Simona Torretta, dell'Associazione 'Un ponte per Baghdad', qualificano questo appuntamento nella sua alta valenza civile e istituzionale e quale primo momento di un percorso da intraprendere insieme.

Il 30 gennaio sarà un giorno di vera festa e di incontro di mille e più ragazzi di tutte le fedi che pacificamente e simbolicamente occuperanno la città con giochi, canti e momenti di riflessione. I ragazzi faranno festa - conclude il documento - dopo essersi preparati già da alcuni mesi su due libretti scritti a più voci, nei quali sono raccolte schede sulle varie religioni e brani significativi delle diverse espressioni di fede religiosa e civile, fra i quali spicca la Dichiarazione universale dei diritti del fanciullo".

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