Il governo impugna la legge regionale contro le discriminazioni sessuali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2005 00:41
Il governo impugna la legge regionale contro le discriminazioni sessuali

firenze- “Non conosciamo nel dettaglio le ragioni di questa nuova impugnazione. Le valuteremo, nel merito, appena saranno rese note. Tuttavia fin da ora non possiamo fare a meno di notare che di fronte a tutte le iniziative più innovative approvate dalla Regione Toscana il governo si è sempre messo di traverso. Questo è un brutto segnale sia per le prospettive del federalismo, perché di fatto non si tollerano iniziative originali da parte delle Regioni, sia per la tutela e l’estensione dei diritti civili e di cittadinanza”.

Questo il primo commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, alla decisione del governo di impugnare davanti alla Consulta la legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale. “Con questa legge – spiega Martini - abbiamo voluto garantire l’effettivo rispetto di diritti sanciti dalla Costituzione, intervendo su materie di competenza regionale. Ad esempio in tema di sanità, prevedendo che conviventi e compagni, a prescindere dal sesso, possano decidere in caso di necessità le cure mediche per il proprio partner, una possibilità riservata finora solo a genitori e parenti stretti”.

“Posso annunciare – prosegue il presidente toscano – che difenderemo con determinazione questa legge. Confidiamo in un successo simile a quello conseguito con la sentenza della Consulta sul nuovo Statuto regionale.” “Dopo questa ennesima impugnazione di un nostro importante provvedimento legislativo da parte del governo – conclude - mi chiedo infine se la Cdl toscana continuerà a parlare di un atteggiamento pregiudiziale della Regione nei confronti del governo o se piuttosto non debba convincersi che è vero il contrario e iniziare a battersi con noi per difendere l’autonomia della nostra Regione.” La legge approvata nel novembre scorso è la prima in Italia a sanzionare comportamenti discriminatori sulla base dell’orientamento sessuale, con multe da 516 a 3098 euro.

Prevede inoltre servizi di informazione e consulenza psicologica e sanitaria gratutita per rendere più libera e consapevole la scelta di ognuno circa la propria identità di genere o il proprio orientamento sessuale. (coll/rf)

In evidenza