Antonio Bacchi, membro della Direzione di Radicali Italiani, commenta la decisione di Valentino di passare alla maggioranza di centro-sinistra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2005 23:41
Antonio Bacchi, membro della Direzione di Radicali Italiani, commenta la decisione di Valentino di passare alla maggioranza di centro-sinistra

"Oggi risulta fin troppo facile far notare agli amici di Forza Italia Denis Verdini e Paolo Amato, gli effetti devastanti di una serie di scelte di cui sono i primi responsabili. Tra queste, quella di candidare a Sindaco di Firenze l’ex sovrintendente Domenico Valentino, “l’uomo giusto per il programma sbagliato”, non è neppure la peggiore. Ben più grave è aver scelto di non cotruire alcuna premessa ad un progetto politico credibile, alternativo al sistema di potere del centro-sinistra toscano.

Va da sé che noi radicali vorremmo che questo progetto fosse ricco di contenuti laici e liberali, ma questo è un passaggio successivo. Purtroppo oggi, a pochi mesi dal voto per le regionali, il gesto più significativo della CDL in Toscana resta quello dell’accordo col centro-sinistra per togliere all’elettore la preferenza e darsi, come partiti, quindici ingiustificati seggi in più di consigliere regionale. Il film, già visto in occasione delle amministrative, rischia quindi di ripetersi.

Ecco allora che forse è addirittura salutare lo shock di un candidato sbagliato che getta la maschera e passa alla ”concorrenza”, nei confronti della quale a onor del vero non aveva mai affilato eccessivamente le armi.
Dieci anni di progressivo allontanamento dai contenuti liberali della prima Forza Italia, pesano. E pesa, per Forza Italia, la necessaria conseguenza di tale scelta: il fatto di aver voltato le spalle ai radicali e ai contenuti delle loro proposte politiche. Viene da chiedersi se tutto ciò abbia giovato innanzitutto allo stesso Silvio Berlusconi, e se oggi non sia arrivato il momento di rivedere quelle scelte, frenando la vera e propria deriva illiberale che sta caratterizzando la CDL.
Oggi c’è un’occasione che può andar persa o essere sfruttata per recuperare un filo.

C’è la richiesta di Marco Pannella, rivolta sia alla maggioranza che all’opposizione, di recuperare alla legalità la vita istituzionale e politica italiana, partendo da un appuntamento - quello delle regionali – che oggi si prefigura come ennesimo capitolo di mancato rispetto della legge. Una illegalità che alle ultime regionali fu enorme e certificata fin dal deposito delle liste, ed oggetto di denunce radicali bloccate solo dall’intervento del Parlamento con la sanatoria del 2003. Una illegalità che riguarda l’intero sistema politico e istituzionale italiano, giunta ormai a livelli tali da non consentire neppure la stessa esistenza di forze politiche che non si assoggettino al “sistema”.
Certo, la questione legalità sollevata da Pannella e da Radicali Italiani investe direttamente Silvio Berlusconi, ma da parte del coordinatore regionale di Forza Italia ci sono tutti gli strumenti e l’autorevolezza necessaria per poter intervenire, mandare un segnale.

Sempre che lo si voglia".

In evidenza