Gestione del rischio clinico: un convegno sulla tutela dei pazienti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2005 18:12
Gestione del rischio clinico: un convegno sulla tutela dei pazienti

Si svolgerà venerdì prossimo 14 gennaio dalle 8.00 alle 13.00, nell'Aula Magna dell'Università di Siena a Grosseto, un convegno sul sistema di Gestione del Rischio Clinico (GRC). L'incontro con la stampa è fissato alle ore 9.30. Parteciperanno il presidente regionale Ordine dei Medici Antonio Panti, il responsabile regionale GRC Riccardo Tartaglia, il direttore sanitario Asl 9 Cristina Buriani, il referente GRC Asl 9 Sergio Bovenga. In Italia avvengono 8 milioni di ricoveri l'anno e la media nazionale dei pazienti che ne subiscono dei danni è del 4%, cioè circa 320 mila.

Il dato è assai variegato nella sua distribuzione sul territorio, con grosse differenze fra le varie realtà. In provincia di Grosseto abbiamo intorno ai 26 mila ricoveri l'anno, ed uno studio approfondito sui pazienti danneggiati non è stato ancora fatto. Lo scopo del convengo è iniziare un percorso formativo che consenta di rilevare gli errori più frequenti del sistema e di elaborare delle linee guida capaci evitarli. “La Asl 9 ha dato seguito agli indirizzi della Regione Toscana – spiega il direttore generale Asl Giuseppe Ricci – avviando un percorso che coinvolge tutti i dipendenti.

La Regione Toscana ha finanziato, prima in Italia, il Centro Regionale per la Gestione del Rischio Clinico e la Sicurezza del Paziente. Per dirla con l'assessore Rossi, su questo campo tutta la sanità toscana può fare comunità”. “Il sistema sanitario sta diventando sempre più complesso – interviene Sergio Bovenga – l'atto medico o infermieristico non è più un atto individuale, ma multiprofessionale, con diversi momenti terapeutici ed assistenziali, con un'organizzazione sempre più complessa ed un aumento delle possibilità di errore, che non deriva da negligenza esplicita, ma dalla complessità di funzionamento del sistema stesso”.

Per rischio clinico si intende, perciò, la probabilità che un cittadino sia vittima di un evento avverso causato dai trattamenti ricevuti. “Troppo spesso si qualifica come malasanità ciò che malasanità non è – continua il referente aziendale GRC – l'errore e la possibilità di sbagliare fanno parte dello statuto scientifico della medicina stessa. Il Centro Regionale GRC sta lavorando per mettere a fuoco i principali errori, suggerire le misure organizzative e formative per corregerli, per migliorare le pratiche del lavoro ed il clima organizzativo delle strutture sanitarie”.

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