Bilancio comunale 2005: rinvio dell'approvazione
Domani il protocollo di chiusura del tavolo di concertazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2004 17:47
Bilancio comunale 2005: rinvio dell'approvazione<BR>Domani il protocollo di chiusura del tavolo di concertazione

Rinviare l'approvazione del bilancio preventivo 2005 per la troppa incertezza a livello nazionale e per dare al consiglio comunale più tempo per analizzare i documenti. E' quanto avevano chiesto Monica Sgherri, Anna Nocentini e Leonardo Pieri (rispettivamente capogruppo e consiglieri di Rifondazione Comunista), Ornella De Zordo (capogruppo Unaltracittà/unaltromondo). E' quanto accadrà probabilmente con l'approvazione il 20 dicembre del solo documento politico del sindaco, mentre il bilancio slitta alle prime settimane del nuovo anno.

Dunque anche se per pochi giorni, gestione di bilancio provvisioria. Prosegue intanto il confronto dell'Amministrazione comunale con le forze sociali e le categorie economiche sul bilancio di previsione 2005. Il percorso avviato si concluderà domani quando si giungerà alla stesura definitiva di un protocollo di chiusura del tavolo di concertazione.
"E' stata sollevata una questione formale e ne prendiamo atto. Ci dispiace molto e ci è quasi incomprensibile, visto il percorso di ampia consultazione e concertazione che è stato fatto con le commissioni consiliari, con i quartieri e con le parti sociali; un percorso iniziato da tempo che ho portato avanti nel massimo della chiarezza e della trasparenza.

E visto anche il parere positivo già espresso dai sindaci revisori". Sono le parole dell'assessore al bilancio Tea Albini, dopo la conferenza dei capigruppo consiliari in cui alcuni consiglieri hanno chiesto di rinviare a gennaio il dibattito sul bilancio già previsto per il 20 dicembre, a causa del ritardo nella consegna ai consiglieri comunali di un allegato alla documentazione. "Il rinvio comunque non cambia la sostanza della manovra già approvata dalla giunta - precisa l'assessore - Se il maxiemendamento alla Finanziaria passato oggi al Senato sarà approvato definitivamente entro la fine dell'anno, non conterrà alcuna misura positiva per la finanza locale: non potremo far altro che confermare l'aumento dell'Ici del 4 per mille e cominciare il lavoro sulla ridefinizione degli estimi catastali, che però avrà tempi lunghi".
"Stiamo vivendo un periodo estremamente delicato nei rapporti fra maggioranza e le forze di opposizione di sinistra, auspichiamo che prevalga in quest'ultime consapevolezza e maturità politica".

Lo afferma il capogruppo della Margherita in consiglio comunale Nicola Perini, dopo la decisione assunta dalla conferenza dei capigruppo di rinviare il voto sul bilancio di previsione 2005. "L'approvazione del bilancio entro l'anno corrente - ha aggiunto Perini - era lo strumento per dimostrare coerenza nell'azione politica. Questo atto confermava che questa Amministrazione comunale si stava adoperando per ridurre al minimo i disagi dei propri cittadini, comunicando loro con giusto anticipo, le variazioni previste per il prossimo anno ed anche un modo significativo di rispondere alla irresponsabilità del governo Berlusconi.

Il comportamento tenuto da esponenti di opposizione della sinistra dimostra di non cogliere questo importante dato politico. Amareggia il fatto che non si riesca a trovare una sintonia proprio su questi passaggi così importanti". "I cittadini hanno bisogno di certezze - ha concluso Perini - e chi governa ha il dovere di rispondere con i fatti alle necessità della comunità"
"Noi avevamo detto che votare il bilancio comunale prima dell'approvazione della Finanziaria 2005 era una forzatura politico-istituzionale -affermano in un documento congiunto i Gruppi Consiliari di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udc- La maggioranza di centro sinistra non ha voluto darci retta.

Ma i fatti ci danno ragione". E' quanto commentano i gruppi della Cdl in merito al rinvio dell'approvazione del bilancio 2005. "Senza contare - continua la Cdl - che, a norma del regolamento di contabilità generale, gli atti del bilancio devono essere inviati ai gruppi consiliari venti giorni prima della data prevista per il dibattito in aula. Cosa che non è avvenuta. Tanto che, oggi, la stessa commissione bilancio del consiglio comunale ha preso atto dell'impossibilità di discutere e votare il bilancio comunale nei termini indicati dal sindaco.

Un'altra figuraccia della maggioranza di centro sinistra e del Sindaco Domenici, il quale accusa il governo di 'confusione e pura cialtroneria'. Forse perché, da esperto, sa quanto ce n'è in Palazzo Vecchio".
"Delusione e sconcerto". E' la prima reazione del capogruppo dei Ds in consiglio comunale Ugo Caffaz e del coordinatore cittadino dei Ds Michele Morrocchi, dopo la decisione emersa dalla conferenza dei capigruppo di stamani, di non approvare il bilancio di previsione 2005 nelle sedute del consiglio comunale del 20, 21 e 22 dicembre.

"Per un'eccezione sollevata da Rifondazione comunista e dal gruppo Unaltracittà/Unaltromondo - hanno aggiunto Caffaz e Morrocchi- si rinuncia a una grande operazione politica che teneva legati due atti importanti come il programma di mandato del sindaco, arricchito da una serie di osservazioni emerse dopo una cinquantina di incontri del percorso di partecipazione, e il bilancio di previsione 2005. Il fatto grave è che questo rinvio è stato determinato dall'opposizione di sinistra che, di fatto, ha impedito l'opportunità di approvare il bilancio 2005 prima della Legge Finanziaria, per fare emergere quali fossero i bisogni della città e come il Comune di Firenze intendeva dare risposte concrete prima che il governo Berlusconi lo impedisse.

Si è persa una buona occasione in un momento in cui a livello nazionale si sta lavorando per allargare il fronte delle opposizioni contro la politica sciagurata del governo Berlusconi". "Vorremmo capire poi - hanno concluso Caffaz e Morrocchi - se c'è un legame fra questo episodio e l'adesione dei gruppi di Rifondazione comunista e di Unaltracittà/Unaltromondo all'iniziativa dei Comitati dei cittadini di domani sera che va contro il percorso di partecipazione avviato dall'Amministrazione comunale".
Un invito «al rispetto delle regole e delle norme vigenti» è stato lanciato dalla vicepresidente del consiglio comunale Bianca Maria Giocoli dopo la riunione di oggi dei capigruppo.

«E' sacrosanta - ha sottolineato - la richiesta di Rifondazione Comunista e di "Unaltracittà/unlatromondo" di poter esaminare, nel rispetto dei termini stabiliti dal regolamento di contabilità, tutta la documentazione degli allegati al bilancio consegnati questi giorni ai consiglieri alla spicciolata ed in ritardo. E' sacrosanta anche la richiesta del capogruppo di Forza Italia Paolo Amato e del consigliere di AN Giovanni Donzelli che proponevano lo spostamento dell'esame del bilancio dopo l'approvazione della legge finanziaria, come avvenuto peraltro negli anni passati e come avviene nel resto d'Italia».

«Nella gestione della "cosa pubblica" occorre lasciare da parte forzature ideologiche e attenersi strettamente all'osservanza delle norme - ha aggiunto la vicepresidente del consiglio comunale - il bilancio di un Comune è una cosa seria e non si può fare le corse solo per precedere le decisioni del Parlamento. La tanto decantata partecipazione deve partire, in primo luogo, dal rispetto istituzionale per i consiglieri comunali che non devono essere cooptati a votare un bilancio "criptico" i cui numeri sono ancora vaghi e destinati ad essere modificati dopo l'approvazione della finanziaria».
"Chi ricopre incarichi istituzionali e vuole rappresentare i comuni d'Italia dovrebbe dimostrare più equilibrio e senso della misura".

E' quanto dichiara Paolo Amato, capogruppo di Forza Italia e membro dell'ufficio di presidenza dell'Anci Toscana, in merito all'intervista concessa da Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'Anci, al quotidiano la Repubblica. "Quando esterna da Presidente dell'Anci il sindaco di Firenze da il peggio di sé - dichiara Amato - Oggi sul giornale Domenici ha accusato il Ministro Siniscalco di essere un 'venditore di tappeti falsi'. Noi che dovremmo rispondergli? Che è un magliaro? Credo francamente che chi ricopre incarichi istituzionali e vuole rappresentare i Comuni d'Italia dovrebbe dimostrare più equilibrio e senso della misura.

Io e tutti gli amici di Forza Italia e della Casa delle Libertà, che facciamo parte dell'Anci Toscana, non ci riconosciamo infatti nelle deliranti dichiarazioni rese da Domenici al quotidiano La Repubblica". "Che significa parlare, come lui ha fatto, di "ostruzionismo istituzionale"? - domanda Amato -. Che cos'è? Una nuova forma di secessionismo? L'ostruzionismo, che è una pratica parlamentare, trova le sue ragioni nel confronto fra parti politiche. Ma non in un confronto fra istituzioni. A meno che - ripeto - Domenici non voglia farsi promotore di un moto secessionista".

"Insultare poi i Ministri della Repubblica, come lui ha fatto, può forse galvanizzare gli iscritti del suo partito, ma non favorisce certo una corretta interlocuzione con il governo centrale. Anzi - aggiunge Amato -, così facendo, rischia solo di danneggiare la causa e gli interessi dell'Anci. La verità è che con questi atteggiamenti il Presidente dell'Anci si sta trasformando in una macchietta e sta diventando un interlocutore inaffidabile e non credibile". "Per quanto riguarda poi le accuse di sprechi mosse agli enti locali - continua Amato -, il Presidente dell'Anci (nonché sindaco di Firenze) non può rispondere: 'Ma dove? Sono stufo di sentire queste sciocchezze'.

Perché gli sprechi ci sono, eccome, e sono molti. Basta guardare, tanto per fare un esempio, alle consulenze e alle società partecipate. A Domenici vorrei ricordare a questo proposito che, proprio qui a Firenze, la Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta sulle consulenze assegnate dal Comune, mentre la Procura della Repubblica ha, a sua volta, aperto un fascicolo su di una società partecipata: Firenze Fiera Spa". "Credo infine che Domenici dovrebbe mostrare maggiore coerenza - riprende Amato -.

Da Presidente dell'Anci ha chiesto al governo di prorogare i termini entro cui i comuni debbono approvare i propri bilanci. Da sindaco di Firenze ha voluto invece compiere una forzatura politico-istituzionale cercando di approvare il bilancio comunale prima del varo della finanziaria 2005. Un'operazione tutta demagogica che gli è scoppiata in mano per l'opposizione del centro destra ma anche di parte della sinistra. Mi pare - conclude Amato - che l'accusa di 'confusione e pura cialtroneria' che Domenici muove al governo, può essergli tranquillamente rivolta contro".

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