Operaio morto a Tavarnelle: le responsabilità?
Dai sindacati, un'ora di sciopero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2004 23:30
Operaio morto a Tavarnelle: le responsabilità?<BR>Dai sindacati, un'ora di sciopero

Un operaio di 48 anni e' morto decapitato, mentre un altro e' rimasto ferito, a causa di una frana che si e' verificata nei pressi del lago di Cipressino nel comune di Tavarnelle Val di Pesa, ieri. Secondo quando accertato i due stavano lavorando alla rete fognaria.
Lunedì 13 dicembre Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato un’ora di sciopero con assemblea alla fine del turno di lavoro nelle aziende del Chianti fiorentino.
Il morto era una persona che lavorava per conto di Publiacqua. L'indagine chiarirà senz'altro cosa sia accaduto, ma dalla dinamica dei fatti riportata sulla stampa sembra che in questo cantiere non si avorasse in sicurezza.

La scelta generalizzata di rincorerre gli appalti al minimo costo è responsabile per quanto è accaduto?
Maggiori controlli da parte di Ato e Publiacqua sulle condizioni di sicurezza nei cantieri. E' la richiesta avanzata dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri dopo la morte di un operaio di 48 anni, soffocato ieri pomeriggio in un cantiere edile del Chianti mentre stava lavorando alla realizzazione di una nuova fognatura. «Sarà la magistratura a fare luce sulla vicenda ed a verificare se sono state rispettate le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro - ha aggiunto Monica Sgherri - gli inquirenti dovranno però anche accertare la regolarità del subappalto.

Anche il Comune, comunque, dovrà fare la sua parte visto che l'operaio è morto nel cantiere di una società partecipata». «La sicurezza sui luoghi di lavoro deve diventare una priorità per questa amministrazione - ha aggiunto la capogruppo di Rifondazione Comunista - come primo atto sarebbe opportuno un monitoraggio di tutti i cantieri con particolare riferimento a quelli edili, sicuramente più esposti a rischi anche mortali, ed ai lavori in subappalto. Sarà poi opportuno far conoscere al consiglio comunale i risultati di tale attività».


"La privatizzazione della gestione del ciclo delle acque tramite la Spa Publiacqua continua a dare i propri risultati: un altro operaio morto sul lavoro -afferma un documento del Coordinamento RdB –CUB Rappresentanze Sindacali di Base del Comune di Firenze- Come abbiamo ormai da tempo denunciato la privatizzazione nella gestione dei servizi genera solo mostri, che in nome del profitto fanno ricadere sui lavoratori e sulle condizioni di lavoro tutti i tagli e i risparmi, tagli alla sicurezza, tagli agli organici, e relativo appalto di ogni tipo di servizio manutentivo.

Mentre dall’altro lato si gonfiano a dismisura gli stipendi di Dirigenti e Amministratori delle società.
Ancora una volta a pagare sono solo i lavoratori ed in questo caso gli ultimi degli ultimi, un lavoratore di 48 anni che lavorava senza alcun sistema di sicurezza per una ditta a cui erano stati sub appaltati i lavori da Publiacqua.
Già la sicurezza proprio la sicurezza! La scelta della privatizzazione annulla di fatto le garanzie minime sancite dal decreto 626/94 esponendo i lavoratori a rischi che nemmeno sapevano di avere perché, con tutta probabilità, i “Datori di Lavoro” non solo non hanno informato i lavoratori sui rischi ai quali sono sottoposti, ma si guardano bene di mettere in pratica norme di legge a tutela della loro salute e della loro sicurezza.

Datori di Lavoro in nero: subappaltatori di lutti annunciati! E ora la Magistratura indaghi, ecco anche per questa istituzione una buona occasione per uscire dallo sciacallaggio politico, dalla delegittimazione alla quale è sottoposta da questo governo, e andare veramente al fondo, fino a fare emergere le verità più nascoste, ci attendiamo una risposta certa e sollecita ai molti interrogativi aperti da questa sciagura che ancora una volta ha lasciato campo libero ai profittatori più spregiudicati.

Noi inoltre, chiediamo conto all’Amministrazione del Comune di Firenze, azionista di maggioranza di Publiacqua anche per questo nuovo caduto sul lavoro, perché è fin troppo facile spacciarsi di sinistra (come la stragrande maggioranza di coloro che siedono sulle poltrone del Consiglio dei Amministrazione di Publiacqua) e poi trattare come merce i lavoratori, sottraendoli alle più elementari norme di sicurezza".

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