Telelavoro, servizi, decentramento, formazione: ecco un modo per far crescere le montagne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2004 13:20
Telelavoro, servizi, decentramento, formazione: ecco un modo per far crescere le montagne

36 posti di lavoro qualificati attivati in due anni in aree cosiddette svantaggiate. È il risultato che più salta agli occhi parlando dei Telecentri. Ma non solo di questo si discuterà al convegno regionale dal titolo “Motori di sviluppo delle aree montane: i Telecentri”, che si terrà il 10 dicembre 2004 a partire dalle ore 9.30 al palazzo Nerucci di Castel del Piano. Introdurranno i lavori il sindaco di Castel del Piano, Franco Ulivieri e il presidente della Comunità Montana dell’Amiata Grossetana, Giovanni Alessandri.

Cureranno invece le relazioni tecniche, il vice presidente dell’Uncem Toscana, Oreste Giurlani (Le politiche del lavoro nelle zone montane), la responsabile dei Telecentri Toscana per l’agenzia Ifoa, Rita Menichetti (La rete dei telecentri in Toscana), il presidente della Seitel Telecom, Roberto Vezzosi (Esperienze di delocalizzazione aziendale: il caso Seitel Telecom); il ricercatore della Columbia Universtiy, Gabriele Simoncini (Università Internazionali e territori marginali: ipotesi di delocalizzazione); il presidente della camera di commercio di Grosseto e neo presidente di Confagricoltura nazionale Federico Vecchioni (La tecnologia come strumento di sviluppo delle PMI); per la Regione toscana interviene Ugo Caffaz (Il sistema della teleformazione in Toscana).

Conclude Lio Scheggi, presidente della Provincia di Grosseto. Al termine dell’incontro sarà offerto un buffet a tutti gli intervenuti.
Ma cosa sono i telecentri (per ulteriori informazioni vedi relazione allegata)? I telecentri sono strutture, pubbliche o private, con dotazioni informatiche e strumenti telematici, create per sviluppare attività di telelavoro, formazione e fornire servizi che rispondano ad esigenze di comunità economicamente e geograficamente svantaggiate. L'Uncem Toscana ha individuato nel Telecentro il modello ideale con cui concretizzare le proprie strategie di sviluppo occupazionale, in particolare quelle finalizzate alla creazione di opportunità di lavoro qualificato nelle zone montane.

Come? I Telecentri introducono, anzitutto, un nuovo concetto di telelavoro. “Lavorare da casa”, “lavorare fuori” o comunque non nella sede fisica dell’impresa (ubicata in grandi centri o periferie vicino a vie di comunicazione), qui diventa “lavorare in aree marginali”. In questo senso la delocalizzazione come anche l’outsourcing aziendale (es. Call. Center), non è soltanto un elemento che introduce flessibilità, ma assume una funzione sociale di integrazione dei nuclei montani nei circuiti produttivi e culturali che contano.

Esempio concreto è la collaborazione aperta con il gestore unico del servizio idrico integrato (Acquedotto del Fiora) dell’Ato 6 Ombrone, che ha portato all’apertura di un call-center a Santa Fiora. Attualmente sono in fase di definizione sperimentazioni simili in altre aree della regione. Proficua è stata fino ad oggi la collaborazione con la Comunità montana dell’Amiata ed i Comuni che ne fanno parte, che al telecentro si sono rivolti per la strutturazione di una mediateca, per progetti riguardanti le attività sociali (handicappati e asili nido), la formazione del personale, la consulenza per il SUAP, la realizzazione di siti internet, uffici stampa, la valorizzazione dei prodotti tipici in collaborazione con i produttori del territorio.

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