Statuto toscano: legge sulle primarie entro l’anno
Nencini: “In vigore dal 12 febbraio 2005”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2004 13:36
Statuto toscano: legge sulle primarie entro l’anno<BR>Nencini: “In vigore dal 12 febbraio 2005”

Il nuovo Statuto della Toscana entrerà in vigore il 12 febbraio 2005. Anche la nuova legge elettorale della Regione sarà pienamente utilizzabile ed entro dicembre di quest’anno l’Assemblea voterà quella sulle ‘primarie’. Queste sono le tappe indicate dal presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini a seguito della sentenza favorevole della Corte Costituzionale sullo Statuto della Regione Toscana. “Se il ricorso dello Stato è stato respinto su tutti gli 11 punti, ciò si deve all’ottimo lavoro svolto dagli uffici di questo Palazzo –ha detto Nencini- a conferma della tradizione e della cultura giuridica della Toscana”.

Il presidente ha ricordato due punti politici centrali della nuova carta fondamentale della Regione: la larghissima maggioranza con cui è stato approvato e la correttezza democratica anche di chi non è stato d’accordo che da oggi rispetterà tutte le regole di questo Statuto. A testimoniare il ventaglio dei consensi, all’incontro con la stampa, erano presenti anche Paolo Cocchi (Ds), Maurizio Dinelli (Fi), Erasmo D’Angelis (Margherita), Achille Totano (An), Luciano Ghelli (Comunisti Italiani), Pieraldo Ciucchi (Sdi) ed il presidente della Commissione Statuto Piero Pizzi.

“Lo Statuto –ha continuato Nencini- apre frontiere più avanzate nel campo dei diritti e delle libertà. Inoltre, nello stabilire l’elezione diretta del presidente della Giunta, garantisce anche l’equilibrio dei poteri tra governo e parlamento regionale. Perciò, rispetto al passato, adesso l’Assemblea ha un ruolo maggiore, ciò grazie al lavoro della Commissione Statuto che non ha visto ingerenze della Giunta regionale, cosa che non è successa in altre Regioni italiane”. Chiamato ‘in causa’ il presidente Pizzi è intervenuto per sottolineare l’aderenza del lavoro svolto con l’intesa istituzionale indicata dai gruppi politici presenti in Consiglio regionale.

“Al nuovo Statuto –ha detto Pizzi- hanno collaborato, con spirito costituente, anche le forze politiche che poi non lo hanno approvato. E non mi meraviglia che anche oggi ci sia qualche polemica sui contenuti, fa parte della dialettica democratica. Ma il risultato è certo: esso servirà al corretto e migliore funzionamento del Consiglio regionale. In questa vicenda non ci sono vincitori, ognuno ha svolto egregiamente il proprio ruolo, senza finalità di parte”.

I dirigenti provinciali dei partiti che compongono L’Ulivo senese sono intervenuti per commentare la sentenza della Corte Costituzionale che ha interamente respinto il ricorso presentato dal presidente del consiglio su undici punti dello statuto della Regione Toscana.


Franco Ceccuzzi, segretario provinciale dei Democratici di Sinistra e coordinatore provvisorio de L’Ulivo, ha espresso soddisfazione per una sentenza storica: “La Corte Costituzionale ha premiato il coraggio ed il senso civico della Regione Toscana che ha elaborato il proprio Statuto tenendo conto dei mutamenti che stanno interessando la nostra società. Con la riforma della legge elettorale, – continua Franco Ceccuzzi – che abolisce il voto di preferenza per l’elezione dei consiglieri, è ora necessario studiare le modalità per le elezioni primarie: un processo democratico che coinvolga direttamente i cittadini promuovendo la partecipazione attiva di tutte le componenti sociali.

Un procedimento unico nel panorama nazionale che è già stato attivato in numerose realtà della vita politica ed istituzionale della nostra regione”.
“La Consulta ha riconosciuto pienamente l’autonomia della Carta Costituzionale elaborata dalla Regione Toscana nei limiti e nel rispetto delle normative vigenti – sottolinea Graziano Battisti, segretario provinciale de La Margherita –. Si tratta di una sconfitta significativa del governo di centrodestra che si è visto respingere tutti gli articoli impugnati”.
“Lo statuto della Toscana – aggiunge Massimiliano Stumpo, segretario provinciale dei Comunisti Italiani – è un documento dalle forti valenze progressiste perchè introduce nel dibattito politico tematiche legate ai riconoscimenti dei diritti dei cittadini e per la tutela e la salvaguardia delle libertà individuali di una società multietnica e multiraziale”.
Flavio Mocenni, esponente dei Cittadini per L’Ulivo, ribadisce la propria soddisfazione per una sentenza che ha ampiamente riconosciuto la validità dello Statuto della Toscana: “una decisione importantissima che consentirà di realizzare e portare avanti progetti e programmi.

La decisione della Consulta – aggiunge – rende evidente la sconfitta del centrodestra che aveva promosso e condotto una battaglia politica nei confronti dell’amministrazione regionale”.
Il coordinatore dell’esecutivo provinciale dei Verdi, Pietro del Zanna, condivide la completa soddisfazione per una sentenza storica e si auspica che tale strada, inaugurata dalla Toscana, possa in seguito essere intrapresa da altre amministrazioni regionali. “Il riconoscimento dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini – aggiunge – è un elemento indispensabile per affermare i principi di democrazia ed uguaglianza nella società moderna”.


Riccardo Martinelli, coordinatore comunale de L’Ulivo di Siena e referente provinciale dell’Area Riformista, ha sottolinato l’importanza di una sentenza che “premia le sensibilità nuove delle Regione Toscana. E’ ora necessario – aggiunge in merito alla introduzione di nuove norme elettorali – stabilire la definizione delle elezioni primarie per compensare la mancanza delle preferenze”.
“La Regione Toscana ha dato ai cittadini uno statuto che guarda al futuro – sottolinea Franco Pazzaglia, segretario provinciale dello Sdi – costruendo e promuovendo programmi politici concreti in opposizione alle promesse mancate dell’attuale governo di centrodestra”.

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