San Giovanni d’Asso, presentato il primo museo del tartufo italiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2004 10:45
San Giovanni d’Asso, presentato il primo museo del tartufo italiano

San Giovanni d’Asso, una delle città del tartufo italiane, è stata ieri il teatro della presentazione del primo museo del tartufo italiano, una struttura nata oggi ma già in cantiere da molti anni. La XIX Mostra del Tartufo bianco delle Crete senesi, che durerà fino a fine novembre, é stata l’occasione per inaugurare il museo davanti a stampa e molte autorità della provincia di Siena, dal presidente Ceccherini ai comandanti dei carabinieri di Siena e Montalcino. All’interno dello splendido castello di San Giovanni d’Asso, che il comune ha acquistato da privati per trasferirvi i propri uffici tre anni fa, il sindaco, Michele Boscagli, ha presentato cosi’ la nuova opera del paese: “Il museo viene presentato oggi ma viene da un’idea di ormai molti anni al quale ha partecipato anche il mio predecessore Roberto Castelli, é un’opera importante per San Giovanni d’Asso che cosi’ potrà valorizzare ancora di più il tartufo, il re dei prodotti che caratterizzano la nostra terra, l’obiettivo é lo sviluppo economico e culturale della zona.

Il museo aiuterà lo sviluppo di settori altrettanto importanti come quello della canapa. Nell’impossibilità, per motivi di conservazione, di mettere in mostra la materia prima, il tartufo, abbiamo pensato ad un percorso guidato all’interno del suo mondo, é un museo attivo e non statico, che va dalla raccolta alla ricerca scientifica. E’ il primo museo italiano di questo tipo, in Europa ce n’é un altro, in Francia, ma ha caratteristiche diverse”. Il paese di San Giovanni d’Asso, solo trecento abitanti, ha fatto uno sforzo enorme per portare a termine il progetto, ci sono voluti circa trecentomila euro e il lavoro di molti esperti diretti da Giafranco Molteni, curatore scientifico del museo che cosi’ ha descritto il proprio operato: “Questo museo é stata un scommessa, manca la materialità dell’oggetto, per questo abbiamo creato un percorso storico, culturale, sensoriale.

Abbiamo raccontato il tartufo, cibo di contadini e ricchi”. Ed effettivamente il museo é ben strutturato, si va dalla storia, nella quale il tartufo é passato dall’essere il cibo delle streghe ad imbandire tavole di poveri e ricchi, ad un’esperienza sensoriale fatta di tatto, olfatto e udito alla scoperta di odori, suoni e sapori che fanno del tartufo il diamante bianco. Non potevano mancare le ricette, consultabili in video, e una sezione dedicata alla conservazione, fatta con terracotta e travertino, e alla ricerca, che si avvale dell’apporto dei “famosi” cani da tartufo.

Il museo é ancora in fase di ampliamento, si attendono fondi dalla Provincia di Siena, ma probabilmente a marzo sarà presentata l’altra sezione dedicata al Centro di documentazione scientifica del tartufo. Oltre alla presentazione del nuovo museo i visitatori, soprattutto americani, inglesi, tedeschi, hanno potuto godere nel castello di un concerto di musica classica, con il violinista Christopher Collins Lee(che suonava il violino, del 1680, appartenuto al padre di Mozart, Leopold) e la pianista Catherine Riley, e di una degustazione guidata di cioccolata e distillati d’uva.

Oggi sarà ancora una giornata al’insegna dei prodotti tipici delle Crete senesi, San Giovanni d’Asso, ricca di stand e negozi locali, potrà essere raggiunta anche in treno, infatti in mattinata partiranno da Siena i treni a vapore, gli ormai famosi treni del tartufo, che faranno ritorno in serata. La XIX Mostra del tartufo bianco delle Crete senesi non finisce qui ma continuerà anche nei prossimi fine settimana di novembre con altre iniziative culinarie e culturali molto interessanti.

Francesco Di Costanzo

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